L’esperienza mi ha consentito di migliorare le glicemie.
Oggi conosciamo Matteo. Amante della pallavolo, ci racconta la sua esperienza con il diabete.
Ciao Matteo! Grazie mille per il tuo tempo! Puoi parlarci un po’ di te, quanti anni hai, da quanto tempo hai il diabete di tipo 1, e sei pallavolista, giusto? Da quanto tempo, e in quale posizione ti distingui?
Ciao sono Matteo, ho 28 anni e ho il diabete di tipo 1 da quando ne avevo 17, quindi 11 anni. Gioco a pallavolo da 10 anni, prima dell’esordio facevo tiro con l’arco. Il diabetologo mi consiglio’ di fare uno sport più’ attivo per gestire meglio la mia glicemia e cosi’ ho fatto. Da quell’anno ho iniziato a giocare a pallavolo, ma non solo, da quell’anno cerco di fare più movimento possibile e mantenermi sempre attivo. D’estate quando non ci sono gli allenamenti e il campionato pratico altri sport. Ho provato pesistica, CrossFit, squash e ultimamente mi sto dedicando al beach volley. A pallavolo ricopro il ruolo di opposto.
Com’é arrivato il diabete alla tua vita? Come sono stati i tuoi primi passi in questo nuovo mondo?
A 17 anni sono cresciuto notevolmente e ho perso parecchi chili, tutti pensavano fosse lo sviluppo e all’inizio probabilmente era anche quello. Solo che ho continuato a perdere kg fino ad arrivare a 73.5kg con un altezza di 190cm. Mi ricordo molto bene la settimana prima di scoprire il diabete: bevevo un sacco di acqua(anche + di 6L al giorno), ci vedevo sempre meno e mi sentivo a pezzi anche se dormivo molte ore…
Una settimana dopo mi hanno ricoverato per iperglicemia con una glicemia di 600 mg/dL circa.A 17 anni non avevo dato il giusto peso alle cose e il fatto che mi fosse venuto il diabete era stato messo in secondo piano dal fatto che avrei dovuto saltare la gita della scuola la settimana dopo. I primi mesi di diabete sono molto belli (i più’ belli direi), si e’ nella cosi’ detta luna di miele, cioè il pancreas rincomincia a lavorare e per un periodo continua, la glicemia va molto bene perché il corpo corregge i tuoi errori e quindi sembra davvero facile gestire questa malattia, peccato che questo periodo non duri nemmeno un anno e quindi piano piano inizi a peggiorare e capisci che il periodo felice e’ finito…
Come sei riuscito a combinare il diabete con lo sport e l’allenamento, che probabilmente comporta molto sforzo físico?
Grazie al diabetologo sono riuscito ad avere un buon approccio graduale con lo sport, ma solo l’esperienza mi ha consentito di migliorare le glicemie durante gli allenamenti e competizioni. Si perché ognuno di noi e’ diverso e non esiste la formula universale che va bene a tutti. Inoltre subentrano diversi fattori che influenzano la glicemia. Per esempio l’ansia e lo stress pre partita/gara influenzano molto la produzione di ormoni del nostro corpo e rischi di avere delle glicemie completamente sballate anche mangiando le stesse cose degli altri giorni. Ci sono anche situazioni strane che il diabetologo neanche ti spiega perché sono rare ma capitano. Ad esempio se ti alleni al mattino a stomaco vuoto la glicemia invece di scendere sale! Oppure se fai un attivita’ prolungata di diverse ore la glicemia continua a scendere anche la notte!
Hai avuto situazioni difficili da gestire, qualche ipoglicemia nel mezzo di una partita?
Se sei diabetico prima o poi capita quasi sicuramente di avere delle IPO sia in allenamento che in gara, per fortuna con i nuovi sensori vieni avvisato in tempo quando si ha un calo della glicemia sotto i valori stabiliti e riesci ad integrare in tempo. E’ difficile gestire la ipoglicemia ognuno reagisce in maniera diversa. Io per esempio sono molto lucido, reattivo e nervoso quando ho la glicemia intorno a 60/65 e mi accorgo di essere in uno stato di allarme quindi cerco di assumere subito zuccheri. A valori piu’ bassi dai 50 ai 60 inizio a tremare e sudare, a quel punto devo per forza interrompere l’attività per almeno 10 minuti e assimilare zuccheri il prima possibile. Per fortuna sotto ai 50 in gara non mi e’ mai capitato di averla, anche perché tendenzialmente preferisco tenere la glicemia sui 160/200 piuttosto che bassa.
Hai una preparazione precedente? Per esempio iniziare una partita con un valore più alto di glucosio nel sangue, o qualcosa del genere?
Si, molto dipende dall’allenamento che si va a fare, non e’ facile da gestire se non si sa cosa si va a fare(per questo la comunicazione con l’allenatore e’ fondamentale). Io tendenzialmente cerco di non avere boli in corso (cioe’ non aver fatto insulina nelle 2 ore precedenti) e di iniziare allenamento con un valore di circa 200, poi mi faccio 2 borracce, una di acqua e una di acqua + maltodestrine/ciclodestrine (carboidrati a basso indice glicemico) da sorseggiare se l’allenamento e’ particolarmente intenso. Infine mi porto dietro sempre almeno un succo con delle bustine di zucchero da bere nel caso la glicemia scenda a picco.
Usi qualche tipo di dispositivo, come una microinfusore, o un sensore? Se non usi, perché? E se usi, a cosa ti aiuta?
Fondamentale il sensore, da quando lo uso la mia vita e’ nettamente migliorata. Utilizzo il Freestyle 2 di Libre ma ce ne sono anche altri di altre case ugualmente validi(se non migliori). Questo sensore monitora in maniera continua la glicemia e ti da un indicazione se il trend e’ in salita o discesa. L’ultima versione ti avvisa anche se la glicemia supera in alto o in basso il range che hai impostato. Utilizzo anche un infusore a iniezione continua molto comodo per diminuire l’insulina durante l’attività fisica e aumentarla durante le abbuffate. Ti permette inoltre di fare dei boli lunghi durante matrimoni, pranzi particolarmente impegnativi o semplicemente quando si mangia la pizza.
Ti sei mai stufato del diabete? Come lo hai risolto?
Non mi sono mai stufato, e’ una cosa che fa parte di me e l’ho accettato. Non mi sento in difetto da nessun punto di vista. Anzi mi ha migliorato molto grazie a lui ho iniziato a praticare attività sportiva, ho studiato la composizione dei nutrienti e il sistema endocrino del nostro corpo. E’ incredibile che a scuola non ci siano lezioni sull’alimentazione, mi capita spesso di confrontarmi con persone non diabetiche che non hanno la minima idea se stanno mangiando carboidrati proteine o grassi.
Cosa potresti dire a un bambino che vuole dedicarsi alla pallavolo?
Ad un bambino diabetico che vuole iniziare la pallavolo gli direi che il diabete non e’ un problema ma deve solo stare più attento degli altri suoi compagni e che quando riuscirà a raggiungere i suoi obbiettivi avrà il doppio della soddisfazione.
Hai qualche rete sociale sulla quale possiamo trovarti e seguirti?
Sono presente su alcuni social e li distinguo per ambito:
Instagram https://www.instagram.com/matteo.pippi/ @matteo.pippi di solito carico contenuti sportivi
Facebook https://www.facebook.com/matteo.pipitone Matteo Pipitone lo utilizzo meno di solito ricordi con amici, auguri, aggiornamenti lavorativi
Linkedin https://www.linkedin.com/in/matteo-pipitone/ profilo lavorativo
Twitter https://twitter.com/PippiM93 @PippiM93 pubblico articoli relativi al lavoro o sulla crescita personale.
Cierre: Indubbiamente, conoscere il diabete con il nostro team di assistenza sanitaria è essenziale. Ma l’esperienza rende perfetti.