L’unica cosa da fare è vivere e godersi la vita!


 

Natasha condivide con noi la sua vita con il diabete e le sue riflessioni non solo sulla sua diagnosi, ma anche sull’importanza di vivere ogni giorno, accompagnati dal diabete.

Parlaci un po’ di te?

Ciao a tutti, mi chiamo Natasha, sono una studentessa universitaria, sono al primo anno di Scienze della Comunicazione, ho 23 anni e vivo a Genova.

Mi considero una ragazza abbastanza tranquilla, conduco una vita come tutti i giovani, mi piace molto conoscere sempre gente nuova, vedere posti in cui non sono mai stata, amo leggere soprattutto romanzi giapponesi, ho sempre avuto questa passione per l’Asia anche a livello alimentare, amo la loro cucina. Sono cresciuta in un famiglia splendida e mia sorella è la mia migliore amica. I miei genitori mi hanno sempre dato una mano e mi hanno insegnato molto, ringrazio loro se sono arrivata ad essere così e sono felice della persona che sono diventata, anche grazie al Diabete stesso.

Quando e com’é arrivato il diabete alla tua vita? Come sono stati i tuoi primi passi in questo nuovo mondo?

Il mio amico è arrivato a conoscermi ufficialmente il 28 Gennaio del 2020. Già da qualche mese però avevo tutti i sintomi solo che non me rendevo conto che potesse trattarsi di quello:  ovvio, chi mai penserebbe ad una cosa del genere. I sintomi sono arrivati nell’estate precedente, all’inizio pensavo che l’intensa sete fosse dovuta al caldo insopportabile, e la fame e stanchezza al fatto che mi muovevo tanto, ero tanto occupata infatti, poi piano piano ho iniziato a sentirmi sempre peggio, non riuscivo a fare nulla, ero dimagrita ed era sempre più difficile controllare la stanchezza che provavo.

Non dimenticherò mai il capodanno in cui non era ancora diagnosticato, ero andata a mangiare fuori con degli amici, e ho iniziato a mangiare come se non ci fosse un domani, continuavo a bere e a mangiare e non facevo altro che passare la serata nel bagno, mi sembrava di morire dalla sete intensa, ma ero convinta che fosse dovuta a quello che mangiavo: porzioni su porzioni di primi, contorni, dolci in continuo, ma nonostante le quantità morivo di fame. La mattina seguente appena alzata mi sono bevuta subito quasi 2 litri d’acqua e lì avevo capito che c’era qualcosa che non andava nel mio corpo.

Qualche giorno dopo ero andata dal mio medico di famiglia per parlarle di un’altra questione e non mi era venuto minimamente in mente di parlarle di quello che mi stava capitando perchè ero convinta che fosse solo un periodo. Fortunatamente il medico mi prescrisse delle analisi del sangue tra cui anche  glicemia e l’emoglobina glicosilata e…. tombola!

Le analisi le potevo ritirare online dopo alcuni giorni e giunto il tempo mio padre, scaricò il file a mia insaputa e vide i risultati. Non dimenticherò mai quella sera, mi ero già messa a letto, mi ero completamente dimenticata che mio padre volesse guardare il referto visto che non aveva più detto niente, arriva  mio padre e mi dice che potrei avere il diabete. Quando l’ho sentito, subito, mi sono messa a ridere perchè non riuscivo a crederci, non mi aspettavo che mi trovassero una cosa del genere, della quale sinceramente sapevo poco o niente, se non i soliti luoghi comuni come che chi è diabetico non può mangiare dolci.

Dal giorno dopo ho iniziato subito una dieta a bassissimi valori glicemici e avevamo già trovato il diabetologo.

Non mi rendevo conto di nulla, non sapevo niente, facevo solo ciò che dovevo fare, mi sono resa conto dell’enorme cambiamento nella mia vita qualche giorno dopo, al compleanno di mia madre, eravamo andati in un ristorantino nei vicoletti genovesi, era sabato sera quindi era pieno di gente, dopo aver visto così tanti giovani che si divertivano, parlavano tra loro, mi sono sentita malata, pensavo che mi avessero tolto la vita.

Tornata a casa, mi sono messa accanto a mia madre e ho iniziato a piangere, provavo un dolore atroce, in quel momento volevo che qualcuno mi strappasse tutto ciò che mi faceva star male per stare meglio. ”Cosa avevo fatto di sbagliato nella mia vita per avere questo?” pensai, vedevo tutto questo come un ostacolo che non mi permetteva di fare la vita che volevo come se la cosa più importante fosse uscire con amici e bersi un bicchiere di vino ma per in quel momento mi sembrava di aver smesso di vivere liberamente, tutti erano sani, perfetti, senza alcun problema e poi mi vedevo a me una ragazza che ha sempre amato la vita fermata all’improvviso e costretta a lasciar più spazio  a persone che secondo lei non avrebbero apprezzato le cose che potevano fare quanto lo avrebbe fatto lei, penso che in questo che chiunque abbia pensato almeno una volta nella vita un cosa del genere.

E’ stato il dolore più grande della mia vita, vedere la mia famiglia dispiaciuta e disperata per la propria figlia è una cosa con la quale dovrò convivere tutta la mia vita. Capire e vedere l’amore e il dolore che provano nel vedermi vivere il Diabete e più forte della malattia stessa

Cosa ti piacerebbe modificare della vita con il diabete? E cosa ti ha insegnato questa vita con il diabete?

Certe volte si danno per scontate tante cose,  tutto passa nella vita, qualsiasi cosa ti fosse accaduta la superi e anche se in quei momenti pensi che di peggio non ti può accadere ti sbagli. Ma con il diabete le convinzioni precedenti decadono: il diabete non passa, puoi lottare quanto vuoi ma lui sarà sempre con te. Purtroppo l’accettazione del diabete è lunga e difficile, ogni lotta che fai contro di lui non serve a niente e alla fine perdi solo tempo. L’importante è arrivare al punto in cui capisci che lottare contro di lui non serve, mentre l’unica cosa da fare è vivere e godersi la vita!

Quando si tratta di salute dimentichi tutto ciò che per te, prima di scoprirlo, era importante perché proprio in quel momento realizzi che hai passato il tempo a distruggerti per cose che veramente  non contavano come la salute. Voglio vederla così, mi hanno fermata per poter ricominciare in maniera migliore e ne sono felice perché ho l’occasione di vivere ma vivere realmente in un mondo migliore che in pochi hanno la possibilità di vedere e non si deve sprecare perché hai ancora il tempo per diventare una persona migliore.

Hai avuto qualche momento di stanchezza con il tuo diabete? Come lo hai risolto?

Non passa mai la stanchezza verso il diabete e la rabbia che uno prova, ma ci convivi, è come se fosse un convivenza forzata con un ex coniuge: per evitare litigi ognuno fa quello che deve fare per vivere il meglio possibile in maniera pacifica.

Ho momenti bui, ogni tanto, ma credo che faranno parte della mia vita sempre, non puoi tenere tutto sotto controllo, ogni tanto ti devi sfogare o esternare il dolore che provi, è umano.

La cosa che posso consigliare sia a me stessa che ad altri è che i momenti bui non devo mai prolungare nel tempo, piangi, soffri ma poi ti devi alzare e andare avanti, tanto tu anche se ti arrabbi perderai sempre, è lui quello più pericoloso quindi è sempre meglio riuscire a mantenere la calma per poter vivere più a lungo.

Oltre al diabete, cosa ci puoi raccontare della tua vita?

Come ho già detto mi considero una ragazza semplicissima e fortunata nonostante il diabete.

Non sono nata in italia, sono nata in una bellissima città della Moldova e sono arrivata qui nel 2005, ora se ci penso è stata la mia più grande fortuna, non so realmente quanto e come avrei vissuto in Moldova con il diabete. La situazione lì è molto difficile a livello di assistenza sanitaria e sono molto più arretrati rispetto all’europa.

Quando e perché hai creato il tuo sito su Instagram? Cosa vuoi trasmettere?

Ho creato il mio profilo instagram a Marzo perché nel mio vecchio profilo non mi sentivo libera di condividere il diabete, non avevo nessun amico con il diabete e non mi interessava condividere le mie emozioni con persone a cui magari interessava poco. Quindi una mattina mi sono alzata e ho creato Diabelog proprio per poter avere la libertà di parlare di quello che volevo con l’intento di aiutare qualcuno che magari fosse nella mia stessa situazione.

Volevo aiutare ed essere aiutata e condividere il più possibile per tutto ciò che riguarda il diabete. Avevo bisogno di un cambiamento, e mi sento talmente così bene con questo profilo che subito dopo ho cancellato l’altro e mi sono solo concentrata su questo. Viviamo in un’ epoca in cui abbiamo la possibilità di fare tutto ciò che vogliamo e mi ha cambiato tantissimo in meglio condividendo la mia storia con altri e ho avuto l’opportunità di conoscere tantissime persone con e senza Diabete.

Cosa ti piacerebbe che la società sapesse sul diabete?

Vorrei che la società non sminuisse la malattia, mi è capitato di conoscere persone con Diabete che ne parlavano come se fosse una semplice influenza, proprio per colpa di queste persone che c’è tanta ignoranza ancora. Dobbiamo renderci conto che si tratta lo stesso di una malattia degenerativa, cronica e molto seria quindi va bene vivere senza essere dipendenti dal diabete ma sminuendolo non risolve nulla.

Dovrebbero insegnarlo fin dai primi anni scolastici ai bambini e alle famiglie della serietà del diabete, ma anche di altre patologie.

E cosa puoi dire a un/a giovane che è stato/a appena diagnosticato/a?

Di non diventare una pessima persona, considero che solo quando ti capita qualcosa di importante a livello salute ci si rende conto di come siamo realmente fatti e a questo punto si hanno due strade: vivere con l’odio cercando sempre un colpevole e nel vittimismo cronico oppure comportarsi da persone mature e sensate accettando la condizione e cercare di fare tutto ciò che serve per vivere al meglio senza soffrire troppo e senza far soffrire le persone che ti vogliono bene.

Alle famiglie dei piccoli consiglierei di far sì che il bambino cresca, ricordatevi che la malattia non è vostra ma della persona malata, non va bene quando il genitore si prende la responsabilità del diabete tutta su di sé perché rende più difficile la crescita l’autoconsapevolezza del bambino.

Tutti devono crescere in qualche modo e non vuol dire che se vostro figlie dovesse avere il Diabete si perderebbe, anzi il futuro è sempre imprevedibile e potrebbe rendervi felici come non mai quindi cercate di stare vicino a lui ma non prendete la malattia come se fosse vostra.

Dove possiamo trovarti nelle reti sociali?

Instagram: Diabelog / Tik tok: Diabelog

 

Forse la chiave non è chiedersi perché ci è stato diagnosticato, ma piuttosto  avere tutti gli strumenti per rendere il diabete un compagno in questo viaggio della vita. Non dovrebbe essere un peso, ma il nostro co-pilota.

WRITTEN BY Estefanía Malassisi, POSTED 01/03/22, UPDATED 01/10/22

Mi chiamo Estefanía Malassisi. Vengo da Buenos Aires, Argentina. Mi trovate su instagram principalmente @estefiagos e su instagram @cuidardiabetes di CUI.D.AR Oggi sono una studentessa di medicina, come accennavo prima, sognando di essere una pediatra e una diabetologa infantile. Sono divertente, estroversa, con molto senso dell'umorismo. Mi piace ascoltare musica e stare all'aria aperta. Amo lo sport. Amo passare il tempo con i miei amici e la mia famiglia.