Ringraziare il diabete per la nostra vita salutare


 

Lei è Francesca. Vive con il diabete da quando aveva 15 anni e oggi ci racconta come ha cambiato e migliorato la sua vita “grazie” al diabete.

Com’é arrivato il diabete alla tua vita? Come sono stati i tuoi primi passi in questo nuovo mondo?

Il diabete è arrivato nella mia vita a 15 anni. È successo tutto molto velocemente, mi ricordo che ero uscita con un gruppo di amici. Era una giornata calda e c’era tanta gente e mentre chiacchieravamo, mi sono sentita svenire. Era un leggero mancamento, fortunatamente mi sono ripresa subito. Appena tornata a casa, raccontai l’accaduto a mia madre, che era già preoccupata da qualche settimana perché in pochissimo tempo avevo perso circa 6kg. All’inizio pensava stessi diventando anoressica, ma poi aveva notato altri cambiamenti, come la tanta sete, l’andare al bagno a qualsiasi ora del giorno e della notte, e la mia stanchezza cronica. 

Dopo un primo consulto con il medico di base, siamo andate a fare le analisi del sangue.

Qualche giorno più tardi ricevemmo i risultati delle analisi – la mia glicemia era a 300.  La signora al telefono ci consigliò di vedere immediatamente il medico.

Ci affidammo all’ospedale Tor Vergata di Roma: il reparto diabetologico infantile era nuovo e all’avanguardia e ci trovammo benissimo. Lì ci spiegarono nel dettaglio cosa avrei dovuto fare da quel giorno per il resto della mia vita.

I miei genitori erano visibilmente molto più preoccupati di me. Io invece mi dissi: ok, se questo é quello che devo fare da adesso in poi per vivere la mia vita, lo farò.

L’ho presa con molta leggerezza, sicuramente senza sapere esattamente come avrebbe cambiato la mia vita e i vari rischi che può portare con il tempo il diabete se non viene tenuto sotto controllo, ma a cosa mi sarebbe servito sapere tutto e subito? A nulla. Se é un viaggio che dura una vita, pensai, avremo tempo di conoscerci meglio e crescere insieme. 

Raccontaci un po’ del tuo sito di instagram. Cosa possiamo trovare, e quando e quale è stata la motivazione per crearlo? 

La mia pagina Instagram é nata dopo un periodo un pò particolare, e aggiungerei infelice purtroppo, della mia vita con il diabete. 

Premetto che ho imparato ad utilizzare Instagram da meno di un anno, prima di allora ero poco social, e da li mi si é aperto un mondo in cui ho visto tantissima gente affetta da diabete tipo 1 che come me vive la propria vita.

Tanti dicono che i social sono la rovina dei giorni d’oggi, nel mio caso sono stati una salvezza.

Dopo un periodo di osservazione e di ripresa, ho deciso di aprire anche io una pagina,  per aiutare i tanti ragazzi che vengono diagnosticati con il DT1 e anche i loro cari. 

Me la cavo in cucina e mi piace sperimentare, quindi data la mia passione per il buon cibo, sulla mia pagina troverete ricette low-carb e salutari.

Dedico anche spazi alla vita di tutti i giorni e all’informazione sul DT1, é importante educare chi non non conosce la malattia e creare awarness.

Troppa gente ai giorni d’oggi pensa ancora al diabete come alla malattia degli anziani, senza sapere che non solo ci sono diversi tipi di diabete, ma che quello di tipo 1 non ha nulla a che vedere con il diabete alimentare (tipo 2).

Cosa ti piacerebbe modificare della vita con il diabete? E cosa ti ha insegnato questa vita con il diabete?

Credo che ad oggi c’è ben poco che possiamo modificare della nostra vita con il diabete, abbiamo tantissime tecnologie e comodità che fino a qualche anno fa non esistevano e che ci rendono la vita molto più semplice. 

Mi piacerebbe essere una persona più sicura ecco, con meno ansie, questa forse è l’unica cosa che modificherei. 

Sto lavorando sulla mia personalità, cerco di includere nella mia giornata sempre un pò di positività e un sorriso. Non aiutano con la gestione del diabete, ma di sicuro aiutano il mio spirito anche se non nego che nei miei giorni NO rimarrei volentieri a letto a guardare Netflix. 

Ma questa è una cosa che farebbero tutti, anche i non diabetici 😊

Uscire e provare cose nuove, ti aiuta anche a vivere con più sicurezza e serenità. 

La vita con il diabete mi ha insegnato ad essere una persona responsabile, ho sempre fatto tutto quello che c’era da fare per assicurarmi di stare bene. Negli anni bisogna imparare ad accumulare anche un bel carico di pazienza e resilienza, bisogna sempre andare avanti e prendersi cura di se stessi.

Raccontaci cos’ è uno stile di vita sano per te.

Questa è un’altra cosa che mi ha insegnato il diabete, quasi lo ringrazio perchè mi ha portato ad avere uno stile di vita più salutare. 

Faccio molta attenzione a quello che mangio quando sono a casa, non mi piace avere troppe iperglicemie o ipoglicemie durante il giorno, non solo cambiano il mio umore e stato mentale, ma portano via tanto tempo ed energía alla mia giornata. 

Cerco di fare attività fisica, circa 2/3 volte a settimana (corsa, palestra o anche ginnastica a casa), quando porto i bimbi a scuola tando a camminare, anche questa è attività fisica! Senza contare tutte le scale che mi faccio di corsa a casa ogni giorno…

Data la mia passione per la cucina, provo anche diverse diete e alimenti di tutto il mondo. Vivendo in Inghilterra, mi rimane davvero facile accedere a tanti prodotti diversi. 

La mia alimentazione è ricca di verdure, carni bianche e pesce. Cerco di non mangiare pasta tutti i giorni, alternandola con cereali come farro o quinoa.

Pensi che uno stile di vita sano sia importante per chi vive con il diabete, come per qualcuno che non l’ha? Per che?

Assolutamente. Consiglio sempre a tutti, diabetici e non, un’alimentazione equilibrata e un pò di attività fisica, per il benessere di mente e corpo. 

Viviamo in un’era dove non ci sono più scuse, basta aprire Instagram per trovare tantissime informazioni, ricette salutari ed esercizi fisici anche per chi è alle prime armi. 

L’unica cosa è che nessuno ti dà è la forza di volontà, quella deve venire da te. Purtroppo, in fanno fatica a trovarla. Bisogna iniziare da qualche parte, non importa da dove o con che cosa, ma l’importante è iniziare e tenersi motivati, poi tutto diventa una routine. 

Hai avuto qualche momento si stanchezza con il tuo diabete? Come lo hai risolto?

Si, dopo 13 anni di diabete, due anni fa mi sono trovata davanti un muro.

Dopo 5 anni di microinfusore, non mi trovavo più molto bene, avevo avuto un paio di incidenti che mi hanno portato ad avere delle iperglicemie in momenti in cui non ero lontanta da casa per fortuna, ma allo stesso tempo non avevo le penne con me e non ho potuto correggere all’istante. 

Questo è stato il momento in cui ho riflettuto e nonostante il mio diabetologo dicesse che il microinfusore era la terapia migliore per me, dopo un’attenta riflessione ho deciso di fare una pausa.

Quando dico attenta riflessione, parlo di un periodo di circa 6 mesi, nel quale ai tempi non avevo neanche il sensore che mi controllasse la glicemia e allo stesso tempo avevo perso la sensibilità nelle ipo. 

È stato un periodo davvero difficile, in cui non dormivo la notte, il giorno evitavo di uscire se non per portare e riprendere i bambini da scuola, mi ero chiusa completamente in me stessa senza una vita sociale. 

Ci ho messo cosi tanto a decidere di togliere il microinfusore perchè innanzitutto le parole del tuo diabetologo pesano sulla decisione finale e anche perchè ai tempi non conoscevo nessun altro diabetico al di fuori delle mie due amiche in Italia (abbiamo avuto l’esordio insieme e ci simao conosciute in ospedale) con cui potermi confrontare.

Io pensavo che le penne fossero una terapia ormai vecchia, arretrata e  che in pochi utilizzassero. Ecco il punto in cui i social, come vi dicevo prima, mi hanno salvata e mi hanno esposto ad un mondo pieno, ma proprio pieno di diabetici.

Diabetici di tutti i tipi e anche con più malattie, diabetici adulti e bambini che si mettono in gioco e raccontano la propria avventura online. 

Li ho ammirati tantissimo perchè loro probabilmente non lo sanno, ma con queste condivisioni aiutano davvero tanta gente.

Decisi allora di ritirarmi su, chiamai il diabetologo e fissai un appuntamento per togliere il microinfusore e tornare alle penne. Sono passati due anni e vi dico che per me è stata la decisione migliore che abbia mai preso. 

Ad oggi utilizzo il sensore della Dexcom e penne con cartuccia usa e getta della Novopen Echo e mi trovo benissimo, ho ritrovato molta più confidenza in me stessa e libertà nell’uscire di casa. 

Ps: ho imparato a portarmi dietro una cartuccia di reserva ovunque io vada! 

Cosa puoi dire a una persona che é stata appena diagnosticata con il diabete?

Che sicuramente non è facile all’inizio, ma le cose migliorano con il tempo. Ci saranno momenti duri, ma questi ti spingeranno a crescere come persona.

Prima affronterai la realtà e accetterai la sfida, e prima riuscirai a tornare alla vita di tutti i giorni. 

Parlo della vita di tutti i giorni, perchè a noi diabetici non viene proibito nulla. I dottori ci danno delle fondamenta e linee guida, ma poi sta a noi decidere come utilizzare tutta questa conoscenza, possiamo vivere la nostra vita come meglio crediamo. 

I limiti ce li poniamo noi. 

Siamo davvero fortunati di vivere in un’era dove non solo abbiamo tantissime tecnologie per tenere i valori sotto controllo, e che ci rendono la vita molto più semplice, ma viviamo anche in un’era in cui è facilissimo connettersi con altre persone diabetiche e condividere le proprie esperienze, dubbi, pensieri, stati d’animo e domande. Non siamo soli ed in questo caso è proprio vero che l’unione fa la forza.

Dove possiamo trovare il tuo contenuto?

Mi potete trovare su Instagram e Facebook

Tik-Tok (se vi volete fare una risata): @unaditipo1 / Francesca-1DT1

Cierre: ¡Anche se il diabete è una carta inaspettata, possiamo usarla come un’opportunità per andare più lontano!

WRITTEN BY Estefanía Malassisi, POSTED 10/01/21, UPDATED 10/12/21

Mi chiamo Estefanía Malassisi. Vengo da Buenos Aires, Argentina. Mi trovate su instagram principalmente @estefiagos e su instagram @cuidardiabetes di CUI.D.AR Oggi sono una studentessa di medicina, come accennavo prima, sognando di essere una pediatra e una diabetologa infantile. Sono divertente, estroversa, con molto senso dell'umorismo. Mi piace ascoltare musica e stare all'aria aperta. Amo lo sport. Amo passare il tempo con i miei amici e la mia famiglia.