Qualcuno ha detto diabete e running?


 

Il running come il ciclismo si considera uno sport prettamente aerobico, quindi con una durata ed un dispendio energetico alti e di conseguenza un utilizzo del metabolismo lipidico come carburante.

Questo è vero ma come sempre dipende dalla disciplina che si va ad intraprendere, perché ovviamente una gara di 100m o 200m o 400m ma anche 1000m ha un dispendio energetico, un’intensità e una durata del tutto differente ad una 5-10-21 o 42km.

Per le discipline anaerobiche e anaerobiche massive come i 100, 200, 400, 800 e  1500m la durata varia dai pochi secondi ai pochi minuti quindi i metabolismi interessati sono quelli che riguardano la fosfocreatina, ATP e glucosio prevalentemente nei primi secondi e minuti, salendo di durata e chilometraggio il metabolismo sarà orientato di più verso il consumo e ossidazione lipidica quindi dei grassi.

Il discorso per le gare di lunga durata è similare a quello per il ciclismo, perché è vero che le gare durano ore ma essendo che il livello degli atleti è molto simile per vincere una gara spesso nel finale di gara bisogna effettuare uno sprint, quindi si dovrà avere una riserva glucidica a cui attingere.

Chi ha il diabete dovrà seguire come sempre le linee guida dell’ ADA, monitorare quanto più possibilie la glicemia durante gli allenamenti e le gare e cercare  di correggere sempre una possibilie ipoglicemia portando dietro di se dei gel di glucosio, i quali hanno la capacità di alzare rapidamente la glicemia ma di non creare un picco glicemico.

Attenzione massima nel post gara ed allenamento poiché il rischio di incorrere in un iperglicemia paradossa è sempre molto alto.

Runner di riferimento: ANNA ARNAUDO, Nazionale Atletica Leggera

Con o senza il diabete devi conoscere come prepararti per evitare infortuni.

Rischi dovuti all’Attività Fisica

L’attività fisica come ogni medico suggerisce, fa bene al corpo e all’anima. Bisogna però capire che se non si è mai fatta nessun tipo di attività fisica il rischio di farsi male c’è. I rischi di infortunio sono soprattutto muscolari e articolari; i più frequenti per gli infortuni muscolari sono: contratture, stiramenti muscolari e strappi muscolari, dovuti molto spesso ad un eccesso di attività fisica senza rispettare i dovuti riposi.

Altra tipologia di infortuni sono quelli articolari ed i più frequenti sono le lussazioni, ovvero le articolazioni perdono la loro compattezza momentaneamente, per poi incorrere in infortuni gravi come le fratture ossee.

Discorso diverso è per l’attività agonistica, poichè il rischio di incappare in infortuni è molto alto, poiché i gesti le intensità e le durate sono molto aumentate e di conseguenza la possibilità di incappare in un infortunio di tipo articolare o muscolare sono molto elevate.

Cosa fare per limitare il rischio di infortunio?

Fare un riscaldamento globale che interessi tutti i distretti del corpo, il riscaldamento deve essere graduale per intensità, ovvero iniziare in modo blando per terminare il riscaldamento con un intensità abbastanza alta. Questo per portare il corpo a livello cardiovascolare e osteoarticolare pronto ad affrontare l’attività che dovrà affrontare. I riscaldamenti suggeriti sono di solito o la bike o il treadmill, ma anche il vogatore e se non si ha a disposizione nessun macchinario l’esercizio globale ideale è il burpees.

Altro suggerimento è quello di conoscere il proprio stato di salute, perché altrimenti si tende a strafare e facendo ciò il rischio di infortunio aumenta di tantissimo.

L’attività fisica ovviamente è sempre consentita ma è buona norma effettuare una visita dal medico sportivo per ottenere l’idoneità fisica, a maggior ragione se si ha intenzione di partecipare a gare o competizioni, le quali senza idoneità non sono permesse.

WRITTEN BY Davide Cirelli, POSTED 01/17/23, UPDATED 01/27/23

Ciao a tutti mi presento sono Davide Cirelli, ho 29 anni sono laureato in scienze motorie e sportive con specializzazione in attività motoria preventiva ed adattata. Sono diabetico dall’età di 6 anni e faccio parte come atleta di ANIAD, ovvero la nazionale diabetici italiana. Sono calciatore della nazionale oltre che per passione, runner e ciclista. Ho sempre praticato attività sportiva agonistica giocando a calcio, calcio a 5, e facendo allenamenti cross come corsa, ciclismo e palestra. Utilizzo come supporto al diabete il sensore cgm freestyle libre e come microinfusore il sistema omnipod. [email protected]