Qualcuno ha detto diabete e arti marziali?


 

Gli sport da combattimento oltre che dare una grande autostima, una conoscenza del proprio corpo forniscono alla persona una formazione fisica completa poiché in ogni sport da combattimento gli allenamenti sono oltre che di tipo fisico, anche mentale e propiocettivo.

Un ragazzo o ragazza, che ha il diabete di tipo 1, non deve avere timore di fare sport da combattimento, questi sport (boxe, karate, kung-fu , BJJ, ecc.) in gara hanno una durata abbastanza breve, si va dai 3 ai 10 minuti per combattimento, e i metabolismi utilizzati prevalentemente vista la durata sono per lo più quello glucidico quindi di carboidrati.

E’ vero che questi sport hanno una durata minima ma hanno un intensità molto elevata quindi la persona che ha il diabete oltre a attuare gli schemi terapeutici e di controllo pre e immediatamente dopo esercizio, deve dara un’attenzione massima alla glicemia e all’oscillamento glicemico delle ore successive.

Questo perché la tipologia di sport è breve ed intensa ma oltre a questo vi è una componente emotiva molto alta quindi il rilascio nel corpo di ormoni iperglicemicizzanti è molto presente e ciò può far avere delle iperglicemie paradosse che possono essere evitate eseguendo delle correzioni glicemiche post gara o allenamento e seguendo il sensore.

Atleta di riferimento: ALIZEE AGIER: campionessa mondiale ed europea di karate.

Con o senza il diabete devi conoscere come prepararti per evitare infortuni.

Rischi dovuti all’Attività Fisica

L’attività fisica come ogni medico suggerisce, fa bene al corpo e all’anima. Bisogna però capire che se non si è mai fatta nessun tipo di attività fisica il rischio di farsi male c’è. I rischi di infortunio sono soprattutto muscolari e articolari; i più frequenti per gli infortuni muscolari sono: contratture, stiramenti muscolari e strappi muscolari, dovuti molto spesso ad un eccesso di attività fisica senza rispettare i dovuti riposi.

Altra tipologia di infortuni sono quelli articolari ed i più frequenti sono le lussazioni, ovvero le articolazioni perdono la loro compattezza momentaneamente, per poi incorrere in infortuni gravi come le fratture ossee.

Discorso diverso è per l’attività agonistica, poichè il rischio di incappare in infortuni è molto alto, poiché i gesti le intensità e le durate sono molto aumentate e di conseguenza la possibilità di incappare in un infortunio di tipo articolare o muscolare sono molto elevate.

Cosa fare per limitare il rischio di infortunio?

Fare un riscaldamento globale che interessi tutti i distretti del corpo, il riscaldamento deve essere graduale per intensità, ovvero iniziare in modo blando per terminare il riscaldamento con un intensità abbastanza alta. Questo per portare il corpo a livello cardiovascolare e osteoarticolare pronto ad affrontare l’attività che dovrà affrontare. I riscaldamenti suggeriti sono di solito o la bike o il treadmill, ma anche il vogatore e se non si ha a disposizione nessun macchinario l’esercizio globale ideale è il burpees.

Altro suggerimento è quello di conoscere il proprio stato di salute, perché altrimenti si tende a strafare e facendo ciò il rischio di infortunio aumenta di tantissimo.

L’attività fisica ovviamente è sempre consentita ma è buona norma effettuare una visita dal medico sportivo per ottenere l’idoneità fisica, a maggior ragione se si ha intenzione di partecipare a gare o competizioni, le quali senza idoneità non sono permesse.

WRITTEN BY Davide Cirelli, POSTED 01/18/23, UPDATED 01/27/23

Ciao a tutti mi presento sono Davide Cirelli, ho 29 anni sono laureato in scienze motorie e sportive con specializzazione in attività motoria preventiva ed adattata. Sono diabetico dall’età di 6 anni e faccio parte come atleta di ANIAD, ovvero la nazionale diabetici italiana. Sono calciatore della nazionale oltre che per passione, runner e ciclista. Ho sempre praticato attività sportiva agonistica giocando a calcio, calcio a 5, e facendo allenamenti cross come corsa, ciclismo e palestra. Utilizzo come supporto al diabete il sensore cgm freestyle libre e come microinfusore il sistema omnipod. [email protected]