Il rapporto tra diabete, matematica e cucina.


 

In questo articolo incontreremo Anna. Vive con il diabete, ha studiato matematica ed è appassionata di cucina. Non solo condividerà con noi la sua storia, ma anche il suo piatto preferito. Secondo lei, il suo cavallo di battaglia.

Chi é Anna, e com’é arrivato il diabete alla tua vita? Come sono stati i tuoi primi passi in questo nuovo mondo?

Mi presento: mi chiamo Anna, classe 1988 e di origini campane che, nonostante i diversi anni lontano dalla mia terra, porto dentro di me nella mia quotidianità con fierezza. Sono cresciuta con i miei nonni e sono fortemente legata alla mia famiglia, cane compreso! Sono laureata in Matematica ma non ho mai desiderato essere una prof di Matematica. È per questo che, dopo aver scelto un curriculum informatico e conseguito il titolo di laurea triennale in Matematica nel 2010, sono arrivata a Milano all’età di 22 anni iniziando a lavorare per una nota multinazionale americana di consulenza. Dopo un primo anno di assestamento, se così si può dire, dato dal trasferimento e dal cambiamento improvviso, ho deciso di continuare gli studi e di non lasciare il lavoro. Per qualche anno, prima a Milano, poi a Roma dove vivo tutt’ora, sono stata uno “studente lavoratore”, ho cambiato lavoro più volte e nel mentre ho portato a casa anche il titolo di Laurea Magistrale nel 2015. 

Sono diventata diabetica all’età di 16 anni, mancavano 2 mesi e sarei stata una diabetica tipo 1 nel reparto adulti. Invece, nella sfortuna, i giorni del ricovero e ancora nei 3-4 anni successivi per le visite di controllo, ho frequentato il reparto pediatrico del Policlinico Federico II di Napoli, un mondo colorato e pieno di disegni dei bambini che hanno reso meno triste e traumatica la permanenza nelle quattro mura dell’ospedale. 

Sono una tipa particolare, un po’ pazza, un po’ brontolona, un po’ esigente, un po’ introversa. Sono una che crede nel “less is more” nella vita come nei rapporti. Non so fare buon viso a cattivo gioco e non ho peli sulla lingua, è per questo che, forse, ho fatto selezione nella mia vita! Ho pochi amici ma buoni, o almeno spero! Ciò, però, non mi impedisce di cercarne di nuovi. Apprezzo la solitudine tanto quando la buona compagnia. Non è un limite ma, al contrario, credo sia una forza! Esco da sola per una pizza, per una passeggiata in centro o per fare un viaggio ma sono anche quella che si iscrive ad uscite di trekking o di altre attività sportive o di volontariato per conoscere nuove persone e passare delle piacevoli giornate in compagnia. Insomma, non so cosa siano la noia né la stanchezza!

Raccontaci un po’ del tuo sito di instagram e cosa possiamo trovare.

ll traffico dei blog, non solo di cucina, viene principalmente dai social. Credo siano il primo modo per farsi conoscere, a partire da parenti ed amici continuando poi grazie alla rete degli amici degli amici o alle inserzioni pubblicitarie. Personalmente, per motivi di tempo e semplicità di gestione, ho scelto di privilegiarne solo due: Facebook e Instagram. Il primo è molto più completo in quanto mi consente di interagire con i followers non solo attraverso le foto ma anche mediante i post, i link al blog, i commenti e i gruppi. E questa è probabilmente la motivazione che spinge un po’ tutti, sia noi foodblogger che i nostri lettori, a scrivere, commentare, condividere, sperimentare… i social sono alla portata di tutti e accorciano le distanze rispetto a un blog dove si può solo lasciare un commento alla ricetta o compilare un form di contatti.

Quando e quale è stata la motivazione per crearlo? 

Condivido da sempre ciò che cucino, non c’è ufficio e non c’è team o amico che non abbia assaggiato un mio piatto, soprattutto dolci. I miei primi fan sono, quindi, amici e colleghi, da sempre mi supportano e mi incoraggiano a continuare; sono proprio loro ad avermi suggerito il blog di cucina fin da subito. Silenziosamente ho maturato anche io questo desiderio, diventato tanto più realistico e prezioso quando ho cominciato ad utilizzare il conteggio dei carboidrati nella mia quotidianità. Matematica in Cucina è nato con questo intento: condividere con tutti, diabetico o non, a dieta o non, sportivo o non, la vita da diabetico, da ogni punto di vista. Nel blog ci sono solo ricette che si adattano alla mia vita, ovvero molti piatti freddi/unici che preparo velocemente per la pausa pranzo, poche ricette di primi e nessuna (o quasi) di frittura, tante ricette semplici, con poco condimento ma molte spezie, tantissime “ricette senza” alla ricerca di nuovi piatti gustosi ma salutari con cui potermi coccolare. In ogni ricetta scrivo sia le tabelle nutrizionali, utili per tutti, sia una simulazione del conteggio dei carboidrati secondo i settaggi del mio microinfusore.

Parlaci della tua ricetta preferita

Il lupacchioli allo Strega è il mio cavallo di battaglia che ha sempre lasciato tutti senza parole! È senza burro e senza latte e piace a tutti per la particolare consistenza data dalla farina di mais. Il dolce Panettone Lupacchioli di Campobasso, tipico del periodo natalizio, deve il suo nome alla pasticceria che ha inventato la ricetta.  La mia famiglia, beneventana al 50%, lo ha personalizzato eliminando il burro e aggiungendo il liquore Strega. Come potete intuire, non vi parlo di una ricetta per diabetici perché non esistono nel mio blog né nella mia vita. Si tratta di un dolce e, per me e per tutti, vale il buonsenso e la moderazione!

Ma adesso arriviamo al dunque e leggete con attenzione la ricetta di famiglia che ha stregato chiunque lo abbia assaggiato!

Le dosi sono per una tortiera a forma di ciambella dal diámetro di 24cm:

  • 4 uova medie
  • 240 gr di zucchero
  • 240 gr di farina 00
  • 120 gr di farina di mais
  • 200 ml di olio di semi
  • gocce di cioccolato q.b.
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 80 ml di liquore Strega

Procedimento:

  1. Separate i tuorli dagli albumi. Con uno sbattitore elettrico, con fruste ben pulite, montate gli albumi a cui potete aggiungere un pizzico di sale. Ci vorranno diversi minuti, gli albumi devo essere gonfi e spumosi; mia madre mi ha insegnato che sono montati bene quando la forchetta resta dritta nella ciotola immergendola nel composto.
  2. In un’altra ciotola, sbattete i tuorli con lo zucchero finché il composto non sarà spumoso e ben amalgamato.
  3. Alternando le farine setacciate con i liquidi, ovvero olio e liquore, continuate a sbattere alla massima velocità e sempre nello stesso verso.
  4. Prima di spegnere lo sbattitore, durante gli ultimi minuti aggiungete anche la vanillina e il lievito e le gocce di cioccolato.
  5. Aggiungete gli albumi all’impasto mescolando delicatamente con una spatola dal basso verso l’alto per non smontare l’impasto.
  6. Versate nella tortiera imburrata e infarinata e fate cuocere in forno statico preriscaldato a 180° per circa 50 minuti. I tempi di cottura dipendono dal vostro forno, fate sempre una prova stecchino.

20 Porzioni = 29.89gr per porzione.

Pensi che uno stile di vita sia importante per chi vive con il diabete, come per qualcuno che non l’ha? Per che?

Come ripeto a tutti quando parliamo di alimentazione e di cibo in generale, io non sono un medico, né una diabetologa né una dietologa. Mi piace il mondo della cucina e quello dello sport e mi piace star bene. Se cerco di mangiare bene, avere uno stile di vita salutare, fare dell’attività fisica e non perdere di vista il diabete è perché so che solo così sto meglio. Il diabete è arrivato nella mia vita quando ero adolescente, trascorrevo gran parte dei miei pomeriggi in palestra o a giocare a pallavolo, non avevo alcun interesse per i dolci né nel cucinarli né nel mangiarli. Insomma, mi è toccato il diabete ma poteva essere la celiachia o una disfunzione alla tiroide o una psoriasi. Questo per dire che è “solo” una malattia autoimmune che non mi sono cercata perché mangiavo male o troppo. Però è altrettanto vero che oggi, che il mio pancreas non ha più tutte le sue beta funzionanti, se non ci fossi io a dargli una mano con uno stile di vita sano, dopo 17 anni potrei stare di gran lunga peggio! Questo, però, non vale solo per chi ha il diabete! Parliamo di dieta come fosse una punizione oppure un sacrificio oppure un ordine dettato dal medico. La dieta non si segue per moda né per un tempo limitato (pensiamo alle diete per la prova costume oppure post abbuffate natalizie) perché la dieta è uno stile di vita, significa imparare a mangiare bene per la vita, garantirsi che il corpo funzioni correttamente e si mantenga energizzato, motivato e sano. Una dieta equilibrata è un piano alimentare che copre i fabbisogni nutrizionali di un individuo, che consente all’organismo di ottenere tutte le sostanze di cui ha bisogno per funzionare in modo ottimale. E in una dieta equilibrata ci sono anche i carboidrati, sfatiamo questo mito che i carboidrati sono il male assoluto e che vanno eliminati!

Cosa ti piacerebbe modificare della vita con il diabete? E cosa ti ha insegnato questa vita con il diabete?

A volte mi piacerebbe essere più leggera nella vita come nel diabete. Con questo intendo che mi piacerebbe essere meno coinvolta emotivamente in ciò che vivo tutti i giorni, prendere la vita come viene anziché cercare costantemente la perfezione nelle cose e negli altri o la risposta a ogni domanda. Il diabete sfugge al mio controllo quando ci sono in mezzo le emozioni, quando sono troppo felice o troppo triste ad esempio. Il diabete sfugge al mio controllo quando faccio i conteggi dei carboidrati ma non sono in grado di stimare la quantità dei grassi o non conosco affatto gli ingredienti e il peso delle porzioni e i miei conti falliscono miseramente. Il diabete mi sfugge di mano quando decido all’improvviso di fare una corsa al parco e mi rendo conto di non poterlo fare se non ho prima mangiato adeguatamente, se ho ancora dell’insulina in circolo (IOB) o se ho la glicemia troppo alta. Per una persona precisa e che ama avere tutto sotto controllo, come me, il diabete insegna a mollare la presa quando non dipende più solo da me, quando non c’è altro da fare, quando faccio tutto il possibile perché funzioni ma comunque va male. Il diabete mi insegna che non esiste solo il bianco o il nero, la corsa o il poltrire, una torta intera o una dieta ferrea. Nel mezzo c’è la vita, con i suoi imprevisti e con le sue montagne russe.

Hai avuto qualche momento di stanchezza con il tuo diabete? Come lo hai risolto?

In queste poche righe sembra tutto così riduttivo e qualcuno, specialmente chi mi conosce e sa quanto fatico a star dietro alle glicemie, potrebbe pensare che stia mentendo o creando un personaggio. Il diabete non è facile, non è sempre accettabile né così silente, eppure io ci provo a non dargliela vita, ci provo a comportarmi e a sentirmi come i normoglicemici perché se è vero che tutti sogniamo la cura e sappiamo che del diabete dobbiamo preoccuparcene soprattutto per tutte le sue patologie correlate (se trascurato e scompensato e tanti altri SE SE SE) è altrettanto vero che non mi sento una vittima del destino, non mi sento di dire “perché proprio a me?”. Non è una gara a chi ha la malattia più brutta, sia chiaro! Credo che, nella sfortuna di essere una malata cronica, io sia comunque fortunata perché c’è chi una scelta non ce l’ha, è condannato e basta. Io so che la terapia mi consente di essere in vita ma è altrettanto vero che una buona parte del “come” e “per quanto tempo” vivrò dipende da me, dal mio stile di vita. Io conduco una vita abbastanza normale, non rinuncio ai piaceri del cibo, ai viaggi e alle attività che mi propongono. Vivo sola e riesco a gestirmi più o meno in tutto ciò che la mia folle e insaziabile mente mi chiede. Sono giovane e non so ancora cosa il destino mi riserverà, in fondo nessuno lo sa; so per certo che non voglio vivere angosciandomi fin da ora né angosciando chi mi ama e soffrirebbe nel non vedermi sorridere.

Dove possiamo trovare il tuo contenuto?

Il blog Matematica in Cucina è online a questo indirizzo www.matematicaincucina.it . Qui trovate una sezione dedicata alle Ricette, principalmente suddivisa in Primi, Secondi, Piatti unici, Dolci, ecc.. Queste stesse ricette sono categorizzate anche nella sezione “Ricette Senza” che include le ricette Senza Glutine, Senza Burro, Senza lievito, Senza Uova, Senza Zucchero. Altri articoli sono poi dedicati a sezioni più specifiche quali il Diabete, lo Sport, l’alimentazione in generale.

Più frequente è la mia presenza sui canali social, in particolare su Facebook e Instagram 

Infine, per chi voglia contattarmi via e-mail, trovate l’indirizzo sia sul blog nella sezione Contatti che sui social.

Come in tutte le storie che stiamo conoscendo, andare verso i nostri obiettivi e le nostre mete è il nostro lavoro. Il diabete dovrebbe essere solo un compagno.

WRITTEN BY Estefanía Malassisi, POSTED 12/09/21, UPDATED 12/10/21

Mi chiamo Estefanía Malassisi. Vengo da Buenos Aires, Argentina. Mi trovate su instagram principalmente @estefiagos e su instagram @cuidardiabetes di CUI.D.AR Oggi sono una studentessa di medicina, come accennavo prima, sognando di essere una pediatra e una diabetologa infantile. Sono divertente, estroversa, con molto senso dell'umorismo. Mi piace ascoltare musica e stare all'aria aperta. Amo lo sport. Amo passare il tempo con i miei amici e la mia famiglia.