Il diabete, come la vita, può incontrare i periodi oscuri ma l’importante è uscirne forte e vincente.
Vi presentiamo Benedetta! Vive con il diabete di tipo 1 dall’età di 7 anni e ha un messaggio davvero interessante da condividere con noi!
Com’é arrivato il diabete alla tua vita? Come sono stati i tuoi primi passi in questo nuovo mondo?
All’età di 7 anni mi è venuto il diabete. Prima di quest’età non mi ricordo di niente. Ho solo vaghi ricordi dei miei primi 7 anni ma non definiti. È come a 7 anni incominciasse la mia vita da zero. Le maestre delle elementari hanno voluto di parlare con mia madre perché andavo spesso in bagno e bevevo tantissimo durante le lezioni. Ho avuto i classici sintomi: andare in bagno, bere tanto e dimagrire tanto. Così mia madre decise di farmi le analisi del sangue. Sono stata ricoverata sia a Milano sia a Trento. A Milano ho conosciuto un’altra ragazza con il diabete con cui combattavamo la noia in ospedale.
A Trento sono venute delle famiglie dalla mia associazione del diabete, in cui ne faccio ancora parte, a dare supporto alle mia famiglia dando un po’ di positività e rassicurandoli sul mio futuro. . Ero una bambina solare che invece di pensare a giocare alle bambole, come tutte le mie amiche della mia stessa età, i miei pensieri erano indirizzati al cibo, alle punture, alle glicemie. Per me erano questi miei giochi sfidanti con cui dovevo e ancora ora devo lottare.
Durante i primi anni i miei genitori si presero cura della mia gestione fino all’adolescenza. I miei genitori non sapevano nulla di cosa fosse il diabete, però so che è stata una bella batosta aver saputo questa notizia. È stata dura per loro anche gestire il diabete visto che non aveva nessuno il diabete nella mia famiglia. Col tempo io e i miei genitori abbiamo capito come gestire il diabete con le ipoglicemie, iperglicemie, il cibo, l’insulina. Nonostante questo, non ho mai perso il mio sorriso ne la mia determinazione anche da bambina.
Raccontaci un po’ del tuo sito di instagram e cosa possiamo trovare.
Nel mio sito sugar.crazy_t1d viene raccontata la mia esperienza con il diabete dando un messaggio positivo al pubblico e ai genitori soprattuto a coloro che hanno appena scoperto che il proprio figlio ha il diabete. Nella mia pagina racconto anche delle mie esperienze negative in maniera leggera non per trasmettere ansia alle persone ma per cosa potrebbero andare incontro. Inoltre ho iniziato da febbraio delle dirette “Anche tramite lo schermo arrivano le emozioni dei nostri schermi” dove le persone si raccontano durante le dirette. Sono nell’idea che la condivisione della malattia è importante. Non dico mai che la pagina è mia ma è di tutti perchè condividendo esperienze del diabete altrue aiuta tutte le persone a miglioarsi e a gestire meglio la propia gestioen. Inoltre possono/potranno trovare calcolo dei carboidrati, ricette, domande di riflessioni a cui rispondere e avere un momento di condivisione
Quando e quale è stata la motivazione per crearlo?
La ho creata a novembre del 2019 per conoscere e aiutare altre persone con il diabete di diversa età, per trasmettere positività alle persone e per supportarle attraverso post o storie, . Ho notato che con il tempo ogni volta c’è qualcosa che non va o che va e lo pubblico. Molte persone mi dicono sempre “Ti capisco benissimo”. É bellissimo empatía che gira nella community.
Cosa ti piacerebbe modificare della vita con il diabete? E cosa ti ha insegnato questa vita con il diabete?
Io non saprei cosa modificare nella mia vita. Ho vissuto i primi 7 anni senza il diabete ma non ricordo nulla e quindi non ho visto il passaggio di cambiamento. Come ho detto sopra, sono cresciuta con il diabete e non vedo la mia vita senza calcolo dei carboidrati, cambi set, microinfusore, ipoglicemie e iperglicemia.
Il diabete mi ha insegnato di accettare qualsiasi dettaglio della vita, come un abbraccio, un sorriso, uno sguardo perchè sono quelli che restano per sempre, e di vedere la vita in un altro modo senza soffermarmi su lamentele e cavolate. Inoltre mi ha inseganto di prendermi più cura di me stessa.
Oltre al diabete, cosa ci puoi raccontare della tua vita?
Vivo la mia vita con il sorriso. Il sorriso è la mia miglior arma. Mi piace scherzare e ridere. Sono molto allegra. Mi piace ascoltare le persone/amici/familia e cercarli di aiutarli.
Sono una ragazza disponibile verso altrui. Sono volontaria in molte attività. Aiutare gli altri e ricevere dai bei messagi positivi in diversi modi sono due bei gesti che mi rendono felice e mi hanno aiutato a migliorarmi col tempo e capire cosa è importante nella vita
Hai avuto qualche momento si stanchezza con il tuo diabete? Come lo hai risolto?
Il mio periodo di adolescenza è stato il periodo più scuro del diabete. Ho fatto tantissime trasgressioni, come mangiare il cibo nascondendo le carte nei posti più strani di casa mia, inventare le glicemie, inventare le glicemie e l’insulina al momento in cui dovevo scrivere il diario della glicemia e non fare l’insulina. Avevo un rifiuto totale del diabete. Mentivo ai miei genitori e alla mia diabetologa, anche se quest’ultima sapeva già tutto. Infatti io e miei genitori discutevamo sempre ma lo facevano per il mio bene, per la mia salute. Ma durante l’adolescenza non capivo questo e quindi me ne fregavo e continuavo a fare gli stessi errori.
Ho subito il bullismo alle medie. Mi ricordo ancora il momento, come fosse ieri. Ero a lezione. Durante la lezione di italiano, avevo ricevuto un biglietto con scritto chiedendomi se ho il tumore dove io dovevo rispondere “si” o “no”. Dopo la lezioni, scoppiai a piangere per questo gesto. In quel momento non sapevo che malattia fosse, ma quando ho scoperto cosa fosse, ci sono rimasta malissimo
I miei compagni di classi mi hanno escluso per il diabete. Per me è sempre stato sempre difficile per la scelta dei banchi. Infatti al momento di cambiamento dei banchi è sempre stato il momento che odiavo di più. Mi sono sentita diversa, come fossi un alieno o come avessi ebola. Ero molto timida. Non parlavo con nessuno del diabete. Avevo poche amicizie ma vere.
Ho sofferto di disturbi comportamentali degli alimenti. Mi guardavo allo specchio, mi vedevo grassa. Guardarmi allo specchio era diventato un incubo. Avevo smesso di fare insulina pensando che fosse il problema. Mangiavo poco, ma solo verdure. Avevo perso in un mese tanti kili, tanto che la mia diabetologa mi aveva detto che se non mi rimettevo a mangiare, mi avrebbe ricoverata.
Grazie a tutte questi momenti, mi hanno resa più forte e consapevole per affrontare la mia patologia e soprattutto la mia vita. Il diabete, come la vita, può incontrare i periodi oscuri ma l’importante è uscirne forte e vincente.
Ho risolto questo periodo con l’accettazione con il diabete che è partita da me, non dalle persone attorno a me e da lì la mia vita con il diabete è migliorata.
Cosa puoi dire a un/a giovane che é stato/a appena diagnosticato/a?
Consiglio sfortunamente a chi incontra il diabete nella propria vita di affrontarlo come compagno di viaggio passo dopo passo senza panico e ansia e di cercare una persona con il diabete, con il quale ti possa capire e confrontarsi. Il diabete non è una malattia invalidante. Io in 20 non mi sono limitata a nulla e non sono stata mai ferma. Ho raggiunto i miei obiettivi e i miei sogni anche con il diabete. Ho adattato il diabete alla mia vita. Sono certa che ci arriverai anche tu
Hai qualche progetto in mente per il futuro, che ti piacerebbe la comunitá che vive con il diabete, sappia?
A fine settembre/ottobre verrà pubblicato il blog dove ci sono diverse sezioni: la mia esperienza del diabete, i progetti etc… Non dico altro lo scoprirete appena aprirete la pagina!! ☺ Intanto ho questo progetto e ne ho sicuramente altri come progetti di dirette e di creare un’altro video.. Stay tuned!
Dove possiamo trovare il tuo contenuto?
Mi potete trovare su Instagram, su Facebook, su Tiktok con nome sugar.crazy_t1d. Vi aspetto!
Il diabete di tipo 1 arriva quando siamo giovani, e questo significa che dobbiamo passare attraverso l’adolescenza, che è difficile di per sé, accompagnato da esso.
L’importante è avere sempre la forza di rialzarsi dopo una caduta.
A volte abbiamo bisogno di fare un passo indietro per prendere più slancio! E questo è quello che Benedetta ci ha raccontato con la sua storia!