Il desiderio di essere mamma


 

Com’é arrivato il diabete alla tua vita? Come sono stati i tuoi primi passi in questo nuovo mondo?

Avevo 21 anni e da poche settimana ero entrata nel mondo del lavoro. Era estate, faceva molto caldo e mi capitava spesso di fare  turni notturni, motivo per cui non ho dato molto peso ai primi campanelli d’allarme. Stanchezza, vista ofuscata, aumento della sete e della diuresi.

Condividendo con mio nonno questo malessere generale, mi disse “perchè non ti provi la glicemia?”. Rimasi sbigottita, non ne trovavo il senso. Poi pensai che probabilmente era il suo unico modo per verificare che stessi bene e lo feci. Sul glucomento apparì (HIGH), che stava per livello di zuccheri nel sangue troppo ALTI. Panico.

Decisi fare un ulteriore controllo in farmacia ma il valore non cambiò e mi venne consigliato di recarmi con urgenza all’ospedale più vicino e così feci.

Appresi la diagnosi da sola perchè la mia famiglia era in vacanza.

Ricordo lo sconforto e le lacrime in una sala d’attesa completamente deserta. Non sapevo ancora bene cosa mi aspettasse, al tal punto che, una volta uscita dall’ospedale come se nulla fosse, mi ordinai una pizza con le patatine.

La fase più critica è avvenuta nei mesi successivi, metabolizzando quello che realmente era questa malattia, le punture e gli sguardi dei coetanei.

Raccontaci un po’ del tuo sito di instagram e cosa possiamo trovare. Quando e quale è stata la motivazione per crearlo?

C’è stato un momento preciso della mia vita in cui ho deciso di non volermi più nascondere, di non voler provare più vergogna e mi sono detta “potrei aprire una pagina su IG, magari a qualcuno potrebbe interessare quello che ho da dire”. Non avrei mai pensato di arrivare dove sono ora, e non parlo del numero dei followers, ma della mia condizione mentale rispetto alla malattia. E’ stata una vera e propria terapia per me.

Cosa ti piacerebbe modificare della vita con il diabete? E cosa ti ha insegnato questa vita con il diabete?

Mi piacerebbe essere meno ansiosa.  Ci sono diabetici che per uscire si portano 5 caramelle in tasca mentre io ogni volta porto con me l’intero reparto dolci.

Amo lo sport all’aria aperta e mi piacerebbe non avere più un’ attacco di panico ad ogni inizio percorso. E ’dura in queste circostanze controllare la mente.

Vivere con il diabete di tipo uno è un lavoro costante, senza pause, che spesso ti toglie tutte le energie e per stare bene ho dovuto imparare a mettermi al primo posto, a prendermi i miei spazi quando mi servono, sfogarmi quando ho bisogno ed amarmi un pò di più.

Raccontaci com’é vivere con il diabete e la gravidanza? Quali sono stati i momenti piú difficili? Avevi paura di attraversare questa situazione con il diabete?

Affrontare una gravidanza con il diabete è senz’altro una sfida. Ci sono giorni buoni e altri meno e il carico psicologico è tanto.

Ho fatto davvero tante visite ed esami durante i 9 mesi, ricordo che avevo un controllo ogni 10/15 giorni ed è stato molto impegnativo recarmi così tante volte in ospedale. Per quanto riguarda gli sbalzi glicemici, ho vissuto delle settimane davvero buie, soprattutto le prime in quanto non sapevo ancora bene come adattare il quantitativo di insulina necessario a gestire al meglio questa nuova fase. Di conseguenza, avevo tanta nausea, non riuscivo a mangiare nulla ma ero costretta ad assumere zuccheri nonostante non ne avessi alcuna voglia per gestire le frequenti ipoglicemie. E’ stato frustrante!

Ad ogni sbalzo subentrata un senso di colpa per quel piccolo fagottino che cresceva dentro me. Avevo una grande paura di poterlo perdere per un mio errore.

Nonostante tutte le raccomandazioni dei medici, i valori non erano sempre perfetti, anzi. Pur mangiando bene, bevendo tanto e facendo camminate, comunque la glicemia da un momento all’altro poteva impazzire. Infatti in aggiunta ai vari fattori che influenzano la glicemia nella quotidianità, se ne sono aggiunti altri legati al quantitativo di ormoni presenti nel mio corpo.

Non è stato facile gestire questa pressione, specialmente all’inizio, ma con l’andare delle settimane è cresciuta in me la consapevolezza che stavo facendo del mio meglio, forse come mai mi era capitato in tutta la mia vita. Grazie a questo espediente e alla vicenza del mio compagno, ho imparato a mitigare questo senso di colpa e a vivermi con pò più di spensieratezza e felicità le ultime fasi della gravidanza.

Cosa puoi dire a una donna che vuole avere figli ma ha paura? Quali sono i passi che deve seguire?

Il primo passo è parlarne con il proprio diabetologo. Vi farà fare degli esami e cercherà di capire insieme a voi se è il momento adatto per iniziare a cercare una gravidanza.

Dopodichè ci vorrà molta pazienza e controllo, non sarà un passeggiata. Ci saranno momenti di sconforto ma altrettanti molto felici. Realizzate i vostri sogni e non arrendetevi MAI.

Cosa puoi dire a una persona che é stata appena diagnosticata con il diabete?

E’ giusto che ci sia un tempo per stare male, per avere paura e per essere arrabbiati. Con il tempo troverai il tuo nuovo equilibrio e scoprirai dentro di te una forza che non credevi di avere. Condividi la tua storia e ascolta quella di altri, ti aiuterà a capire che anche avendo il diabete, con i giusti accorgimenti, potrai fare tutto nella vita.

Impara a prenderti cura di te stesso e ad amarti ogni giorno un pochino di più.

Dove possiamo trovare il tuo contenuto?

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WRITTEN BY Estefanía Malassisi, POSTED 08/25/22, UPDATED 02/20/23

Mi chiamo Estefanía Malassisi. Vengo da Buenos Aires, Argentina. Mi trovate su instagram principalmente @estefiagos e su instagram @cuidardiabetes di CUI.D.AR. Oggi sono una studentessa di medicina, come accennavo prima, sognando di essere una pediatra e una diabetologa infantile. Sono divertente, estroversa, con molto senso dell'umorismo. Mi piace ascoltare musica e stare all'aria aperta. Amo lo sport. Amo passare il tempo con i miei amici e la mia famiglia.