Diete e diabete di tipo 1

 

Nell’era in cui viviamo, esistono moltissime diverse opzioni dietetiche per tutti i tipi di persone. Comunque non esistono elenchi o guide prefabbricate, che possano rivolgersi nello stesso modo a ogni individuo. A prescindere dal piano alimentare che preferisci, dovresti consultare un esperto nutrizionista, al fine di pianificare in collaborazione una dieta che non si limiti ad eliminare gruppi di alimenti, ma che includa anche i cibi più importanti per la tua salute.

T1D e la dieta Paleo

La dieta paleo si rifà al modo di mangiare dei primi esseri umani. Praticamente, gli individui che seguono la dieta paleo consumano alimenti che i nostri antenati cacciatori-raccoglitori erano in grado di mangiare, come la frutta, le verdure, le noci e le carni magre. Gli individui che seguono la dieta paleo sottolineano anche l’importanza di mangiare alimenti non trattati, per seguire più da vicino le abitudini alimentari dei primi esseri umani. Le diete paleo sono solitamente povere in carboidrati, e, di conseguenza, possono condurre a un migliore controllo glicemico. Inoltre, alcuni studi preliminari hanno dimostrato che la dieta paleo potrebbe ridurre i rischi di ipoglicemia, decrescere i requisiti di insulina, e consentire agli individui che la seguono di abbassare i livelli di A1C in misura molto maggiore rispetto a un gruppo di controllo.

Alcuni benefici e studi clinici di supporto:

T1D e la dieta Chetogenica

Per funzionare, tutte le nostre cellule hanno bisogno di carburante. Il carburante si ottiene da tre fonti: il grasso, i carboidrati e le proteine, chiamati macro-nutrienti. I benefici della dieta chetogenica, per gli individui affetti da diabete di tipo 2, sono stati ben documentati. Questa dieta aiuta non soltanto a gestire lo zucchero nel sangue, ma promuove anche la perdita di peso. I risultati per gli individui affetti da diabete di tipo 1 sono meno conclusivi. Molti studi tendono a concentrarsi maggiormente sulle diete a basso livello di carboidrati, come la paleo e la Atkins, cioè sui regimi alimentari che si focalizzano maggiormente sugli alimenti con pochi carboidrati, a differenza della dieta chetogenica, che presta la massima attenzione ai macro-nutrienti e alla chetosi. Sembra che una quantità inferiore di studi esamini questo tipo di dieta; comunque le informazioni acquisite tramite l’osservazione sembrano indicare che questa dieta propone un modo di gestire i livelli di A1C e di effettuare il controllo glicemico. Molti individui affetti da diabete, che seguono una dieta chetogenica, hanno riscontrato una notevole riduzione del loro utilizzo di insulina. Non esistono limiti, per quanto riguarda la carne o il pesce, nella dieta chetogenica, compreso il bacon, che di solito è rigorosamente vietato. È incoraggiato il consumo di verdure non ricche di amido, come i cavoletti di Bruxelles, i cavolfiori, e anche gli oli,il burro e il lardo. Per la dieta chetogenica, sono anche essenziali il formaggio e lo yogurt greco.

Alcuni benefici e studi clinici di supporto:

T1D e Dieta priva di glutine

La Malattia celiaca, una patologia autoimmune che colpisce circa l’1% della popolazione, è caratterizzata dalla mucosa intestinale piatta e da un cattivo assorbimento generalizzato delle sostanze nutrienti. Esistono moltissimi fattori biochimici alla base di questo disturbo, e non starò ad annoiarvi elencandoli tutti; comunque, sostanzialmente, negli individui affetti da malattia celiaca, l’accumulo di peptidi ricchi di Prolina e Glutamina stimola due diverse risposte immunitarie, provocando la distruzione della mucosa intestinale. I soggetti affetti da diabete di tipo 1 sono maggiormente a rischio di sviluppo della Malattia celiaca, in quanto si tratta comunque di patologia autoimmune. Effettivamente, il 5-10% dei pazienti con diabete di tipo 1 soffrono anche di Malattia celiaca. Alcuni alimenti privi di glutine utilizzano, al posto dei cereali integrali, amido di riso o di patate, che contiene una quantità minore di importanti sostanze nutrienti, come le Fibre, il Ferro, lo Zinco e il Folato. Inoltre, negli alimenti privi di glutine è presente una quantità molto maggiore di grasso.

T1D e le Diete vegetariane

È ben documentato che questo tipo di approccio nutrizionale riduce il rischio di condizioni di salute come l’obesità, la cardiopatia e l’ipertensione. Inoltre, poiché questa dieta comporta un elevato consumo di verdure, non è sorprendente che gli individui che seguono l’alimentazione vegetariana si cibino di una quantità molto maggiore di fibre e minore di calorie e grassi saturi. Alcune ricerche recenti indicano che altri vantaggi di questa dieta consistono nella prevenzione e gestione del diabete, e nella perdita di peso.  Gli studi, a cui si fa riferimento in Consenso sulla terapia nutrizionale per gli adulti diabetici e pre-diabetici, hanno dimostrato risultati diversi nei livelli di glucosio, nei rischi cardiovascolari e perfino nella qualità della vita in generale. Dopo un’ampia revisione della documentazione e delle prove, si è giunti alla conclusione che un approccio nutritivo vegetariano sia in grado di favorire la perdita di peso, compresa la riduzione delle misure della circonferenza addominale, dei livelli di colesterolo, e dei trigliceridi, e si è anche giunti alla conclusione che questo tipo di alimentazione favorisca la gestione glicemica e si traduca spesso in una diminuzione complessiva dei livelli medi di A1C tra lo 0,3 e lo 0,4%, negli individui affetti da diabete di tipo 2.

Alcuni benefici e studi clinici di supporto: