Diabete di tipo 1 a Panamá


 

Nota dell’editore: secondo i dati del Diabetes Data Portal e del T1D Index, a Panama ci sono 236.000 persone affette da diabete. Di questi, 1.755 sono affetti da diabete di tipo 1. A Panama, la mancanza di accesso agli strumenti di monitoraggio del glucosio e ad altre tecnologie sottrae 34 anni di vita sana a coloro che vivono con questa patologia.


Le realtà di vivere con questa condizione sono diverse in America Latina e, per capire meglio cosa significa vivere con il diabete a Panama, ho avuto una piacevole conversazione con Pilar Gómez, direttore della Fundación Diabetes LATAM, in cui ha condiviso quale sia la prospettiva di questa condizione e gli sforzi fatti per facilitare l’accesso e l’educazione nel paese.

Vorrei affermare, senza paura di sbagliare, che le grandi idee per la comunità vengono sempre dall’interno, dai suoi partecipanti, dalle persone che vivono il diabete in prima persona o nella loro famiglia, e che questo diventa un impulso per aiutare gli altri. Questa è la storia di Pilar e di sua figlia Hannah, che ha ricevuto la diagnosi a Londra. Al momento della diagnosi, hanno ricevuto più di 320 ore di educazione sul diabete. Tuttavia, quattro anni fa si sono trasferiti a Panama e hanno subito notato le realtà del sistema sanitario del paese, così come una significativa mancanza di educazione sul diabete. Così è nata l’idea di creare la Fundación Diabetes LATAM. Creano contenuti educativi per le persone con diabete e le loro famiglie e, grazie a internet, sono stati in grado di raggiungere le persone al di fuori di Panama.

ACCESSO ALL’ASSISTENZA SANITARIA

Com’è vivere con il diabete a Panama? Cominciamo con il servizio sanitario. Pilar spiega che ci sono diversi tipi di assistenza medica. In primo luogo, un servizio sanitario privato che è utilizzato da circa il 10-15% della popolazione. Dall’altra parte, la maggior parte delle persone sono affiliate al Fondo di Sicurezza Sociale, un servizio sanitario pubblico al quale devono essere affiliati attraverso un datore di lavoro. Pilar ci dice che coloro che non hanno la possibilità di accedere a questi due tipi di servizio sono curati dal servizio del Ministero della Salute.

Presso la Cassa di Sicurezza Sociale, le persone con diabete hanno accesso all’insulina e ai controlli medici, ma spesso c’è una carenza di questi che costringe le famiglie ad andare di ospedale in ospedale a cercare i loro farmaci e a seguire ardui processi burocratici. Pilar ci racconta che il percorso di accesso ai farmaci e ai servizi non è sempre facile per le famiglie.

I NUMERI

Panama, come molti altri paesi dell’America Latina, non ha statistiche chiare su quante persone vivono con il diabete nel paese. Nonostante questa chiara mancanza di statistiche, l’Istituto Gorgas calcola una stima di 325.000 persone con diabete, di cui si potrebbe stimare che dal 3 al 5 per cento sono persone con diabete di tipo 1. Tutte queste non sono stime esatte, una realtà che si vive anche in altri paesi dell’America Latina.

LE TECNOLOGIE

Per quanto riguarda l’accesso alle tecnologie per il trattamento del diabete, a Panama, hanno le pompe d’insulina Medtronic® e il loro sensore Guardian®, a cui pochissime persone hanno accesso poiché non è possibile accedervi attraverso la sicurezza sociale. Solo alcune assicurazioni private le coprono parzialmente. Parlando in particolare dei membri della Foundación Diabetes LATAM, la maggior parte di loro utilizza una media di quattro strisce reattive al giorno, così come fiale di insulina e siringhe per il loro trattamento.

GLI SFORZI

Pilar ci dice che ci sono alcune altre fondazioni che fanno sforzi per portare le cure alle persone con diabete, ma che parte della motivazione che hanno avuto per creare Diabetes LATAM era che queste fondazioni indirizzavano la loro missione più verso le persone con diabete di tipo 2, e che nel paese non c’era nessuna fondazione che rendesse visibile questa condizione o fornisse educazione.

IL MESSAGGIO DI PILAR

Pilar ha condiviso un messaggio sulle difficoltà di accesso alle cure per il diabete nel suo paese: “Indipendentemente dal sistema sanitario in cui si rientra, se si riesce ad avere insulina, forniture e, parallelamente, educazione e sostegno, credo che sia possibile vivere bene. Se non hai una di queste tre cose, penso che la vita possa essere molto difficile”. Lo si può vedere attraverso i membri della sua fondazione dove, non avendo uno o più di questi tre elementi essenziali per il trattamento, è impossibile per loro gestire correttamente il loro diabete. Ci ricorda anche che le associazioni di pazienti sono lì per colmare quel vuoto che il sistema sanitario, per quanto buono sia, non sarà in grado di colmare. Ci parla dell’importanza di accompagnare altre persone che vivono anch’esse con il diabete e dell’importanza che gli altri si connettano empaticamente con la tua esperienza.

Infine, condivide la chiave che lei considera fondamentale per ottenere una buona gestione del diabete in qualsiasi parte dell’America Latina: “Indipendentemente dal paese latinoamericano in cui si vive, le persone dovrebbero poter accedere ai migliori farmaci possibili e a un’associazione di pazienti dove si sentono accolti e dove ricevono istruzione.”

Potete trovare tutte le informazioni sulle attività della Fondazione sul suo sito web:

https://diabeteslatam.org/ 

E seguire tutti i suoi contenuti sul suo account Instagram: @fundaciondiabeteslatam


Questo contenuto è stato reso possibile grazie al supporto di Lilly Diabetes, sponsor attivo di Beyond Type 1 al momento della pubblicazione. Beyond Type 1 mantiene il pieno controllo editoriale di tutti i contenuti pubblicati sulle nostre piattaforme 

WRITTEN BY KARIME MONCADA, POSTED 05/12/22, UPDATED 02/02/23

Sono Karime, ho 27 anni e vivo con il diabete di tipo 1 da 12 anni. Sono laureata in lingua e letteratura ispanica alla UNAM. Sono madre di un meraviglioso essere umano e di due figlie cagnoline. Il mio diabete mi ha portato a informarmi e riconoscermi. Credo fermamente che le esperienze delle persone ci nutrono e ci arricchiscono, per questo ho iniziato a scrivere la mia storia, per restituire un po' di quello che ho imparato leggendo e ascoltando chi, come me, vive anche con il diabete. I miei social network sono: Instagram: @t1d_karmoncada/@sindosdeazucar Il mio blog: sindosdeazul.com La mia pagina Fb: https://www.facebook.com/sindozdeazucar/