Cosa è necessario conoscere e fare, prima di iniziare un’attività sportiva agonistica o non agonistica.
Per la legislazione sportiva italiana per poter partecipare a competizioni agonistiche è necessario essere in possesso del certificato medico agonistico, questo si ottiene facendo una prova sotto sforzo presso un ambulatorio di medicina dello sport. Qui la persona è sottoposta a molti test clinici tra cui, elettrocardiogramma, ecocardiogramma, analisi urine, potenza e capacità polmonare, e generalmente un test sotto sforzo per conoscere lo stato fisico della persona. Il test di solito è un test incrementale eseguito sulla bike o su un tapis roulant. Eseguita questa visita, il medico dello sport rilascia il certificato che attesta la capacità dell’atleta di svolgere attività di tipo agonistico, che ha una durata di un anno.
Un altro tipo di esame da fare per un diabetico è quello classico dell’ HbA1c ovvero della glicata, questa permette di conoscere lo stato della patologia e a seconda delle varie misure si possono adeguare sotto consiglio diabetologo le dovute terapie.
Eseguiti questi esami da laboratorio, un atleta deve conoscere le proprie capacità condizionali: forza, resistenza e velocità. Per conoscere questo ci si affida agli esperti del movimento, e questo farà eseguire vari test al “paziente”. In genere i test per la forza sono massimali, ovvero si va a vedere per ogni gruppo muscolare quale è la 1RM, quindi la capacità di un muscolo di eseguire una ripetizione solamente con un carico elevato che permetta la corretta esecuzione del gesto, e da qui porre le basi per adeguare un allenamento orientato allo sviluppo della massa, o della reattività muscolare.
Ricordate sempre che i gruppi muscolari classici sono: i glutei e le gambe, l’addome , schiena, e braccia.
Per le capacità aerobiche invece vi sono più test, eseguiti o su bike o correndo su una pista di atletica. In questo caso sono tutti test incrementali in cui si parte ad un ritmo basso e sostenibile fino ad arrivare allo sfinimento, da qui il chinesiologo (laureato in scienze motorie) analizzerà la prestazione e con i dati pervenuti da cardiofrequenzimetro e gps, darà un responso per la VO2 Max dell’atleta. La Vo2 max corrisponde alla capacità dell’organismo di utilizzare ossigeno senza creare acido o di utilizzare più ossigeno di quanto acido si produca dallo sforzo e quindi di lavorare sempre al meglio, e da qui iniziare allenamenti volti ad incrementare questa capacità.