Correre e vincere con il diabete di tipo 1
Anna é atleta e studentessa, e oggi ci racconta come fa a unire diabete e sport.
Parlaci un po’ di te, quanti anni hai, da quanto tempo hai il diabete di tipo 1, e rappresenti l’Italia come atleta, giusto? Da quanto tempo, e in quale disciplina ti distingui?
Ho 21 anni, e ho il diabete da quando ne avevo 18. Studio ingegneria informatica al Politecnico di Torino e sono anche un atleta di interesse nazionale punto la mia disciplina è il mezzofondo nell’atletica leggera, ovvero le corse prolungate (dai 3 ai 10 km). Corro da più di 7 anni.
Com’é arrivato il diabete alla tua vita? Come sono stati i tuoi primi passi in questo nuovo mondo?
L’esordio è stato nell’inverno del 2018: ero dimagrita molto e avevo sempre sete, così ho fatto gli esami del sangue e, trovando dei valori di glicemia molto alti, i dottori mi hanno diagnosticato la malattia. Mi hanno detto subito che comunque avrei potuto continuare a correre e questo mi ha permesso di prenderla bene.
Non ho trovato difficile imparare fare le iniezioni e a misurare i valori. Più difficile invece che stato trovare un equilibrio come atleta. Infatti, inizialmente non capivo il mio corpo, il cui metabolismo era cambiato. Dal punto di vista psicologico il diabete è stato sicuramente una cosa positiva nella mia vita: il dover tenere sotto controllo glicemia mi ha fatto imparare a prendermi cura di me ogni giorno e a dare più valore alla mia esistenza. Certo, non sono mancati momenti di sconforto, sono stati di meno dei momenti in cui ho avuto la forza di reagire.
Come sei riuscita a combinare il diabete con lo sport e l’allenamento, che probabilmente comporta molto sforzo físico?
Non è stato facile all’inizio, ho dovuto fare un po’ di tentativi. Poi voglio capito che mi trovavo bene concentrare i carboidrati prima delle gare e degli allenamenti intensi e a tenere la glicemia più elevata in quelle situazioni.
Hai avuto situazioni difficili da gestire, qualche ipoglicemia nel mezzo di una gara?
Fortunatamente non ho mai avuto ipoglicemie in gara. Solo una volta una gara mi è andata male perché avevo dimenticato di fare le iniezioni di basale. Altrimenti il diabete non ha mai influito negativamente sullo sport, eccetto per quando ho scoperto che essendo diabetica non potrò fare l’atleta professionista a causa di una legge che vieta tutti i diabetici di essere assunti nei concorsi militari.
Hai una preparazione precedente? Per esempio iniziare una gara con un valore più alto di glucosio nel sangue, o qualcosa del genere?
Ho notato che avere il glucosio superiore a 200 all’inizio della gara migliora notevolmente le mie sensazioni. Quindi prima delle competizioni mangio alimenti che mi alzano la glicemia (anche alimenti che magari normalmente non mangerei). Cerco di mangiare il più possibile a ridosso della gara (3 ore) e di avere un aumento lento della glicemia, in modo da avere il picco nel momento giusto e non troppo in anticipo. Fondamentali a questo scopo sono le proteine abbinate ai carboidrati e una passeggiata dopo il pasto.
Usi qualche tipo di dispositivo, come una microinfusora, o un sensore? Se non usi, per che? E se usi, a cosa ti aiuta pensando nello sport?
Uso il sensore abbott freestyle libre mi trovo molto bene, soprattutto quando faccio sport perché avere l’andamento delle della glicemia in un certo intervallo di tempo mi aiuta a capire se in futuro potrà salire o scendere. Inoltre l’utilizzo del sensore mi fa risparmiare molto tempo.
Abbiamo capito che il diabete non ti impedisce di raggiungere i tuoi sogni, quale pensi sia la chiave per raggiungere quei sogni oltre il diabete?
Forse la chiave e rendersi conto a giorni nostri, grazie a tutti i dispositivi che ci facilitano la vita, il diabete è fortunatamente diventato più un ostacolo mentale che fisico.
Cosa potresti dire a una bambina che ha il diabete di tipo 1 e che vuole essere un’atleta come te?
Credo che ci diventerei molto amica! Tra i diabetici ci si intende e ci si capisce, e questa è una cosa bellissima. Le direi sicuramente di non vedere il diabete come un freno, ma di sentirsi una persona normalissima che può fare tutto quello che fanno le altre persone infatti io credo che sia così.
Hai qualche rete sociale sulla quale possiamo trovarti e seguirti?
Sì, pubblico le foto e i risultati delle gare sui miei profili Instagram e Facebook (reperibili cercando Anna Arnaudo). Inoltre, sul sito della federazione Italiana di atletica leggera mi possono trovare negare, i risultati, le classifiche…
Oggi Anna, è stata un chiaro esempio che con il diabete si può… sempre si può!