La prima cosa che la vita con il diabete mi sta insegnando è il valore del tempo


 

Oggi conosciamo Andrea, vive con il diabete di tipo 1 da Febbraio de quest’anno, e ci racconta come ha cambiato la sua vita e cosa ha imparato in questi mesi.

Il diabete alla tua vita? 

Tutto risale a Febbraio 2021. Avevo appena concluso gli esami universitari della sessione invernale, ripreso le lezioni online e il corso da bagnina in piscina quando ho iniziato ad accusare i primi sintomi. Mangiavo tanto, soprattutto zuccheri, e dimagrivo: davo la colpa allo stress per gli esami e al nuoto che fa bruciare tantissime calorie. Mi addormentavo sulla tastiera del computer: davo la colpa al fatto che non fossi più abituata alla mia vita frenetica pre-lockdown. Con i miei occhiali da ipermetrope non riuscivo più a leggere: davo la colpa alle troppe ore passate davanti al pc. Non avevo concentrazione, non capivo ciò che dicevano i professori, non ricordavo ciò che mi raccontavano i miei amici: davo la colpa allo stress psicologico che mi aveva causato il lockdown, probabilmente desideravo uscire e non pensare a nulla. Ricordo bene il giorno del compleanno di mia sorella, mangiai una fetta di torta e poi un’altra e poi un’altra ancora, il mio corpo richiedeva zuccheri. Mi ritrovai con una tachicardia che mi dava il senso che mi potesse scoppiare il cuore da un momento all’altro.

Mi feci portare al pronto soccorso, la dottoressa del triage mi disse che non avevo nulla, probabilmente un’extra-sistole data dallo stress pre-esami della sessione estiva. Dopo 8 ore di attesa in codice bianco, andai a casa senza aspettare la visita. Iniziai a non dormire bene, mi svegliavo di continuo a causa del dolore che mi provocavano dei fortissimi crampi ai polpacci e ai piedi. Mi svegliavo e bevevo. Mi svegliavo e andavo a fare la pipì. Iniziai a bere più di 2 litri d’acqua al giorno e non mi sembrava mai abbastanza, più bevevo e più avevo sete. Avevo studiato il diabete all’università: poliuria e polidpsia sono i primi sintomi. Nella mia esperienza sono apparsi per ultimi e sono stati gli unici a farmi capire cosa avessi. Capii da sola e corsi dal medico di base per chiedere urgentemente gli esami del sangue, prenotai per il 26 Giugno e gli esiti mi arrivarono il 30 Giugno alle ore 11:00. Li lessi: 247 di glicemia a digiuno e emoglobina glicata al 14%. Non c’erano più dubbi: era proprio il diabete di tipo 1. 

Il mio consiglio è di ascoltare sempre sé stessi, se non vi sentite bene siate insistenti con il medico. Io ho avuto una brutta esperienza, mi è stato detto che ero ansiosa, che ero giovane, che non avevo niente, ma non stavo bene e ho continuato ad insistere. Non ho mai sofferto d’ansia, non ho mai avuto peoblemi, sono una sportiva…per fortuna conosco molto bene il mio corpo.

I miei primi passi in questo mondo sono stati relativamente semplici. Superato il primo giorno in cui non sapevo neanche da dove iniziare per farmi delle punture da sola, ho iniziato a pensare di dover imparare subito per ringraziare il mio corpo per avermi salvata dal coma. Non mi sono fatta domande, ho pensato: se piango, se mi chiedo perché proprio io e se mi dispero, il diabete non andrà via; se faccio ciò che mi dicono i medici, potrò avere una vita normale. Così ho fatto. Ci sono stati momenti no, in cui ero preoccupata di non poter fare più alcune cose ma poi pian piano, imparando a gestirmi, ho capito che tutto si può fare basta avere più attenzione per me stessa. Devo ammettere che aver avuto la diagnosi prima delle vacanze estive mi ha aiitata molto, ero tranquilla ed era la situazione ideale per iniziare a capire come muovermi con il diabete, volevo sperimentare. Con il mio ragazzo ho passato una settimana in tenda, ho preso un aereo da sola per raggiungere i miei amici e ho passato due settimane in camper. Quindi si, si può avere il diabete ed essere anche amanti del camping 😜.

Instagram e trovare conforto

Chetipo_ildiabete è una pagina sulla quale un normoglicemico può scoprire aspetti di vita quotidiana di una persona affetta da diabete di tipo 1, può imparare a gioire dei piccoli traguardi, può avere risposte alle sue curiosità sulla patologia e la sua gestione e può rendersi conto di quanto sia importante essere gentile con chi non si conosce. 

È anche una pagina attraverso la quale una persona affetta da diabete possa non sentirsi mai sola, possa trovare conforto, possa condividere i propri pensieri, le proprie sconfitte e le proprie vittorie. 

Pubblico immagini accompagnate da testi in cui possano riconoscersi gli altri utenti, slide divulgative partendo dalle mie stesse curiosità e da quelle delle persone che ho intorno e video esplicativi o divertenti.

Diario della mia vita 

Chetipo_il diabete nasce come un diario della mia vita con il polipetto diabete (vedi post https://www.instagram.com/p/CR6QSHWjxjI/?utm_medium=copy_link). Mi piace l’idea di tenere traccia degli alti e bassi che inevitabilmente attraverso, di ciò che scopro, di ciò che imparo, degli obiettivi raggiunti e di quelli che sembrano tanto lontani. L’ho creata poco dopo aver avuto la diagnosi perché sentivo il bisogno di confrontarmi con persone nella mia stessa condizione e di condividere tutto fin dall’inizio per seguire passo dopo passo il mio percorso in modo da aiutare soprattutto chi, come me, è un nuovo esordio. 

Parlavo di ipoglicemie e iperglicemie alle persone che mi circondano ma nessuno riusciva veramente a comprendermi, a consigliarmi o ad aiutarmi a capire come funzionasse. Ho aperto la pagina per non sentirmi sola e per rispondere a quelle curiosità che io stessa ho prima di fare qualsiasi upgrade.

Il nome nasce proprio dallo stupore che provo ogni volta che scopro aspetti nuovi del mio compagno: che tipo…il diabete!

“Cogli l’attimo”

Della mia vita con il diabete mi piacerebbe modificare l’aspetto emotivo. Non sono ancora molto brava a gestire le emozioni derivanti da una ipoglicemia e da una iperglicemia. Sto imparando a contare fino a 10 per rendermi conto che in quel momento la cosa importante è prendermi cura di me e non pensare ciò che succede intorno. 

La prima cosa che la vita con il diabete mi sta insegnando è il valore del tempo. “Cogli l’attimo” è una frase che ognuno di noi si è sentito dire almeno una volta nella vita ed io, finchè non ho avuto la diagnosi, non l’ho mai presa davvero sul serio. Ho sempre pensato che, essendo giovane, ci sarebbe stato tempo per far pace con qualcuno, per provare un’emozione, per tuffarsi in una nuova esperienza, per fare un viaggio, per abbracciare, per dire “ti voglio bene” o “sono fiera di te” ed, effetivamente, il tempo c’è ma non bisogna perdersi, non bisogna esaurire le proprie energie in qualcosa che non apporta beneficio. 

La seconda cosa che la vita con il diabete mi sta insegnando è il rispetto per me stessa e, ritornando al discorso precedente, il rispetto dei miei tempi. Non esiste alcun giorno in cui io possa permettermi di trascurarmi ed è un aspetto della vita con il diabete da cui tutti dovrebbero prendere esempio. Prendersi cura della propria salute e del proprio benessere psico-fisico vuol dire assicurarsi il posto in questo mondo. Come spesso mi capita di dire: SONO IO LA RESPONSABILE DELLA MIA ESISTENZA. 

Oltre al diabete

Oltre al diabete sono Andrea, una ragazza di quasi 23 anni laureata in Biotecnologie e studentessa magistrale di Biologia della Salute. Ho molta curiosità per tutto ciò che riguarda la biologia forense, il funzionamento del nostro organismo e quello dei processi patologici. Sono una ragazza molto sensibile, attenta ai bisogni delle persone a cui voglio bene, forte e indipendente. Mi piace sognare un mondo migliore in cui tutti si confrontano, si immedesimano negli altri e non giudicano. Tutto ciò che voglio cerco di raggiungerlo, sono molto testarda e finchè non sbatto la testa non mi arrendo. 

Adoro nuotare perché mi fa sentire libera, lo pratico a livello amatoriale da quando avevo 3 anni. Mentre nuoto la testa è vuota e il fisico si trasforma e diventa potente. Non importa dove, con chi, per quanto tempo, mentre nuoto non esiste università, non esiste diabete, non esistono fragilità, non esistono aspettative, non esiste nulla…ci siamo solo io e l’acqua. È la sensazione più bella che abbia mai provato.

Mi piace molto leggere libri e guardare film d’amore con il lieto fine. Ho sempre pensato che la vita presentasse già di per sé difficoltà e qualche delusione, per cui: perché guardare film o leggere libri che rispecchiano la realtà? Molto meglio fantasticare con qualcosa di più soft.

Un segreto che in pochi sanno?! A colazione bevo il latte e Nesquik con la cannuccia 😊

Momento di stanchezza con il tuo diabete

Si, mi capita di avere momenti di stanchezza. Qualche volta mi dà noia l’idea di dovermi fare le 4 punture della giornata. Me le faccio controvoglia e aspetto che arrivi la sera per poter resettare e ricominciare il giorno dopo. In questi momenti mi ripeto ciò che mi sono ripetuta dopo la diagnosi: fallo per il tuo fisico, come se fosse un essere diverso di cui è necessario prendersi cura. 

Il diabete, talvolta, può rallentarti ma finché tu non lo permetti non potrà mai fermarti.

Ad una mamma che ha appena ricevuto la diagnosi di suo figlio direi di non colpevolizzarsi e di non cercare chissà quali spiegazioni. È importante informarsi su come gestire al meglio il diabete, se io fossi una mamma mi farebbe stare più tranquilla conoscere tutte le situazioni che si potrebbero creare e le possibili soluzioni. La cosa fondamentale, a mio parere, è non trasmettere le proprie paure a chi effettivamente ha il diabete e ha già paure di suo. È il figlio che ha il diabete, i genitori non dovrebbero rendergli la vita più pesante di quanto già non lo sia. Se emergono delle difficoltà è giusto ricordare che ci si può rivolgere ad esperti psicologi.

Ad un giovane a cui è stato appena diagnosticato il diabete direi che la paura è normale. Appena ti dicono “hai il diabete di tipo 1” inizi a farti mille domande sul futuro, ti chiedi se potrai fare lo sport che ti piace, se potrai goderti una serata con gli amici, se potrai avere figli, se avrai problemi a lavorare, se i tuoi amici ti aiuteranno o se ti lasceranno indietro quando avrai un’ipoglicemia. Non bisogna, però, farsi paralizzare da questi pensieri perchè la vita è il dono più bello che ci sia e bisogna sempre tuffarsi nelle nuove avventure. Gli direi anche che tutta la sua vita, da adesso in poi, sarà nelle sue mani nel vero senso della parola. Bisogna prendersi cura di sé stessi e imparare ad ascoltare il proprio corpo. Gli direi di non temere di chiedere aiuto in caso di bisogno e di non fare mai l’eroe.

Infine, gli direi di godersi la vita, di inseguire i propri sogni e gli augurerei di raggiungere tutti i suoi obiettivi che si era prefissato prima della diagnosi. Il diabete, talvolta, può rallentarti ma finché tu non lo permetti non potrà mai fermarti. 

La foto di una montagna russa 

Le giostre mi sono sempre piaciute. Adoro l’adrenalina e il vuoto che si crea nello stomaco ad ogni cambio di direzione. Per un gioco del destino, dal 30 Giugno 2021, ogni giorno mi ritrovo a fare qualche giro e, benché non siano quelle che amo, sono pur sempre montagne russe. Ogni mattina mi alzo e non so se la mia glicemia deciderà di salire su una giostra tranquilla, su una giostra che sale, su una giostra che scende o su una giostra imprevedibile in ogni suo movimento. 

Che tipo…il diabete! È proprio un biricchino, vuole decidere tutto da solo senza prendermi mai in considerazione. 

Hai qualche rete sociale sulla quale possiamo trovarti e seguirti?

Da pochi giorni ho aperto un profilo TikTok sul quale ho intenzione di condividere video esplicativi, video ironici e di vita quotidiana. 

Vi aspetto numerosi sui miei canali social:  @chetipo_ildiabete @chetipo_ildiabete

Un grande abbraccio virtuale a tutti e un saluto speciale a tutti gli amici diabetici 

Andrea

Che tipo…il diabete!

Andrea ci ricorda che la vita con il diabete può essere come le montagne russe, con alti e bassi, con adrenalina, con velocità. Ma non possiamo dimenticare che in questa vita, ogni minuto conta.

WRITTEN BY Estefanía Malassisi, POSTED 11/29/21, UPDATED 12/04/21

Mi chiamo Estefanía Malassisi. Vengo da Buenos Aires, Argentina. Mi trovate su instagram principalmente @estefiagos e su instagram @cuidardiabetes di CUI.D.AR Oggi sono una studentessa di medicina, come accennavo prima, sognando di essere una pediatra e una diabetologa infantile. Sono divertente, estroversa, con molto senso dell'umorismo. Mi piace ascoltare musica e stare all'aria aperta. Amo lo sport. Amo passare il tempo con i miei amici e la mia famiglia.