ANSIA E DIABETE


 

  

Stato(i) di paura

L’ansia è divenuta una delle malattie mentali più comunemente diagnosticate negli Stati Uniti. Sembra che, ovunque ti giri, qualcuno ne stia parlando. Sia che il disturbo li riguardi in prima persona oppure che riguardi i loro figli, tutti gli individui e le loro madri sembrano soffrire di un qualche grado di ansia. È stata riscontrata una specifica variazione al rialzo per quanto riguarda il livello di ansia segnalato nei bambini e negli adolescenti. Anche se i professionisti della salute mentale stanno cercando di capire quale preciso elemento contribuisca a questa situazione – la tecnologia, il clima politico, il lavoro a casa – non è certamente necessario scavare in profondità per individuare il motivo che incrementa l’ansia negli individui affetti da diabete di Tipo 1. Per iniziare a esaminare questo problema, cerchiamo di capire innanzitutto cos’è l’ansia.

Che cos’è l’ansia, esattamente?

Un determinato livello di ansia è salutare, e perfino necessario. Si tratta dell’emozione che ci impedisce di comportarci in modo pericoloso, e che ci spinge a fare le cose che dobbiamo fare. La definizione di ansia presente sul dizionario è la seguente: “angoscia o inquietudine mentale provocata dalla paura dei pericoli o delle sventure”.1 Quando questa angoscia raggiunge livelli troppo alti, oppure è eccessiva rispetto alla situazione che la provoca, l’individuo tende a soffrire di ansia, invece che trarre vantaggio da questa condizione.

Alcune delle forme più comuni di disordine da ansia sono le seguenti:

Disordine da ansia generalizzata (GAD, Generalized Anxiety Disorder)

Uno stato prolungato di preoccupazione oppure una tendenza a preoccuparsi in merito a ogni cosa. Il GAD può avere manifestazioni fisiche, come nel caso dei problemi gastrointestinali e delle difficoltà relative al sonno.  Gli individui affetti da GAD hanno la tendenza a esaminare ogni cosa attraverso la lente dell’ansia, e sono bombardati da dubbi del tipo “e se…?”

Disturbo da panico

Il disturbo da panico può verificarsi quando una persona ha fronteggiato uno o multipli attacchi provocati dal panico, e vive costantemente con la paura che l’episodio si ripeta. L’attacco da panico colpisce ciascuno di noi in modo diverso, ma i sintomi più comuni sono la mancanza di respiro, la sensazione di prossima sventura, la de-personalizzazione (cioè, la percezione di galleggiare al di fuori del corpo), e le palpitazioni cardiache, per citare alcuni esempi.

Disturbo d’ansia sociale

Praticamente, come dice il nome, il disturbo d’ansia sociale si verifica quando le persone si sentono estremamente a disagio e ansiose in prossimità di altre persone. Questa condizione affonda le radici nella paura di ciò che gli altri pensano del soggetto ansioso, oppure nel timore di trovarsi in imbarazzo o apparire sciocchi.

Diabete e ansia

Il T1D e l’ansia sono fatti apposta per aggravarsi reciprocamente. Le paure e gli schemi mentali che alimentano l’ansia sono insiti nella gestione del diabete. D’altro canto, i problemi di ansia che devi affrontare influiscono negativamente sui tuoi livelli di zucchero nel sangue. Maggiore è stato il tempo che ho trascorso cercando di capire e risolvere i disturbi relativi all’ansia, maggiormente mi sono resa conto di come la gestione del diabete sia contro-intuitiva rispetto ai livelli di ansia.

E se…?

Nella testa di ogni mente ansiosa è presente la seguente domanda assillante: e se…? “E se morissi?” “E se mi mettessi in una situazione imbarazzante?” “E se fallissi?” Queste domande insistenti possono essere soffocanti. Comunque, quando si gestisce il diabete, è spesso necessario chiedersi e se…?. Ad esempio, sto per assumere un pre-bolo per la mia cena mentre torno a casa; ma cosa posso fare se rimango bloccata nel traffico? Per prepararmi per una corsa, sto modificando il mio dosaggio e la quantità di snack; ma cosa posso fare se piove?

La pianificazione rappresenta l’elemento basilare della gestione del diabete. Purtroppo, per la pianificazione è spesso necessario rivolgere a se stessi la domanda e se…? Tale domanda può facilmente trasformarsi in ansia. Quando si vive in una condizione di ansia, è spesso difficile differenziare tra le domande e se…? di tipo razionale o utile e quelle di tipo irrazionale o nocivo. Può essere produttivo prendere in considerazione i rischi di pioggia o traffico durante la pianificazione della propria dose di insulina; invece, se pensi ripetutamente che il tuo livello di zucchero potrebbe abbassarsi e che ti capiterà di svenire durante la tua routine di esercizio fisico, il tuo approccio non è produttivo.

Vivere nel presente

In modo simile, la pianificazione delle cure per il diabete può interferire con la capacità di essere presenti nel momento. Negli ultimi anni, sono state acquisite sempre più prove dell’efficacia della riduzione dello stress basata sulla consapevolezza (MBSR, Mindfulness Based Stress Reduction) e della meditazione per il trattamento dell’ansia. La maggior parte delle nostre preoccupazioni deriva dal timore di ciò che potrebbe accadere o non accadere in futuro. Comunque, è difficile concentrarsi sul momento presente ed è spesso faticoso essere spontanei in presenza di insulina attiva (IOB, Insulin On Board), di sensori con le frecce rivolte verso il basso e di una quantità limitata di succo a disposizione nella tua borsa. Perfino l’effettiva pratica della meditazione può essere interrotta dagli allarmi delle pompe di insulina e dai Monitor continui del glucosio. Come ho indicato in precedenza, la gestione dal diabete implica moltissima pianificazione. E moltissima pianificazione equivale a moltissimi pensieri orientati verso il futuro.

Controllo

Proprio come avviene con la pianificazione, il controllo è essenziale in presenza di diabete. Il controllo dello zucchero nel sangue, il controllo dell’IOB, e il controllo dei materiali necessari per i livelli bassi. Comunque, per quanto concerne gli individui che soffrono di ansia, il controllo può trasformarsi in un rituale ossessivo. Gli individui affetti da disturbo ossessivo-compulsivo (OCD, Obsessive Compulsive Disorder) devono svolgere determinati rituali per tranquillizzare i pensieri ossessivi che ripetutamente alloggiano nelle loro menti. Poiché il controllo è così fondamentale per la gestione del diabete, è facile che gli individui soggetti all’ansia precipitino in uno schema di controllo eccessivo. Immagina questo scenario: ti senti ansioso perché temi che i tuoi livelli scenderanno, controlli i dati del tuo sensore e non vedi alcuna freccia rivolta verso il basso. Per qualche minuto sei sollevato. Ma, in un secondo momento, gli stessi pensieri ricompaiono. E questi pensieri diventano sempre più rumorosi nella tua testa, fino al momento in cui sei costretto a controllare di nuovo il sensore, ma anche adesso non sono presenti frecce rivolte verso il basso. Capisci come questo possa trasformarsi in un ciclo negativo di pensiero-comportamento.

Cosa possiamo fare a questo punto?

Per fortuna, proprio come nel caso del diabete di tipo uno, l’ansia è gestibile. Ma bisogna impegnarsi. Se noti che l’ansia sta interferendo con la vita quotidiana tua o di tuo figlio, valuta l’opportunità di consultare un terapeuta. Moltissimi terapeuti hanno accumulato esperienze di lavoro con individui affetti da malattie croniche. E nel caso in cui i professionisti non siano invece a conoscenza delle malattie croniche, BT1 dispone di una guida utile che esamina il diabete di tipo 13.

Dove iniziare: trovare un terapeuta

Il tuo medico primario o pediatra potrebbe segnalarti alcuni nominativi. Oppure, se ti senti a tuo agio, prova a chiedere alle persone che conosci. È molto probabile che varie persone presenti nella tua vita consultino un terapeuta, e forse tu non lo sai. Altrimenti, se sei in possesso di assicurazione privata, puoi chiamare il numero telefonico dei “Servizi per membri”, reperibile sul retro della tua tessera assicurativa, e puoi chiedere nominativi di professionisti della salute comportamentale disponibili in rete. È anche possibile individuare un terapeuta online:

Se ricevi Medicaid (o Medical, oppure il servizio equivalente nel tuo stato), la Divisione della salute mentale e dei servizi per le dipendenze dello stato in cui risiedi dovrebbe disporre di risorse per i centri di salute mentale comunitari locali che accettano tali tipi di assicurazione sanitaria. Anche il tuo terapeuta e medico primario potranno farti sapere se sia opportuno consultare eventualmente uno psichiatra. Uno psichiatra può prescrivere farmaci per i problemi di salute comportamentale.

Anche se il diabete e l’ansia si accoppiano molto bene, non devi vivere costantemente alla loro mercé. Quando imparerai ad accettare e gestire la tua ansia, potrai anche scoprire come vivere bene con questa condizione. Non sarà facile e dovrai andare avanti per tentativi ed errori. Naturalmente, a causa del tuo diabete di tipo uno sei ben abituato a questo! E ricorda sempre che non devi affrontare da solo tutto questo.

RIFERIMENTI

  1. HTTP://WWW.DICTIONARY.COM/BROWSE/ANXIETY?S=T
  2. HTTPS://WWW.MINDFUL.ORG/JON-KABAT-ZINN-DEFINING-MINDFULNESS/
  3. HTTPS://BEYONDTYPE1.ORG/T1D-GUIDE-MENTAL-HEALTH-CARE-PROVIDERS/

Leggi altre risorse sulla Salute mentale.

 

WRITTEN BY KRISTI CAPOROSO, MSW, LSW, POSTED 01/06/20, UPDATED 02/12/22

Kristi Caporoso, MSW, LSW, è una giovane affetta da diabete di tipo 1 residente nel New Jersey settentrionale. Ha conseguito un master come assistente sociale presso la Rutgers University, con una concentrazione sull'assistenza sociale clinica nel settore delle cure sanitarie. Kristi è un'Assistente sociale dotata di licenza (LSW, Licensed Social Worker), presta servizio presso un ospedale per bambini e lavora con famiglie che devono fronteggiare una varietà di crisi e malattie croniche. A Kristi piace molto leggere, scrivere, correre e far sapere agli altri come sia possibile vivere con il diabete di tipo 1. Kristi è affetta da diabete di Tipo 1 da oltre 25 anni. Puoi trovarla su Twitter e Instagram all'indirizzo @diabetictruths; il suo blog è il seguente: https://diabetic-truths.blogspot.com/